Le regioni più green d’Italia? Trentino, Basilicata e Friuli

Le regioni più green d’Italia? Trentino, Basilicata e Friuli

Trentino, Basilicata e Friuli sono, secondo l’indice di Green Economy 2011 di Fondazione Impresa, le regioni più “green” in Italia. Alle loro spalle si piazzano Umbria, Veneto e Piemonte.

I 21 parametri che compongono l’Indice di Green Economy consentono di comporre la fotografia dell’Italia verde e di stilare la classifica delle regioni italiane più orientate alle opportunità di business offerte dalle Green Economy. Ne emerge una fotografia dell’Italia nella quale l’economia verde è e può essere considerata una “vocazione”: le regioni settentrionali vanno meglio nei settori edilizia e rifiuti, quelle meridionali nei settori agricoltura biologica e turismo sostenibile.

Le zone più green d’Italia sono Trentino Alto Adige, Basilicata e Friuli Venezia Giulia. Nelle ultime posizioni Liguria, Lazio e Puglia.

Vediamo il quadro “verde” nel dettaglio: le regioni settentrionali hanno registrato le migliori prestazioni nei settori dei rifiuti con valori tra il 56,8% e il 42,6% per la raccolta differenziata, contro la media italiana del 30%. Sulle detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto hanno inviato rispettivamente 11,2, 9,9 e 7,4 documentazioni ogni mille abitanti, contro la media italiana di quattro. Le regioni meridionali sono ben piazzate soprattutto negli indicatori di agricoltura biologica e turismo sostenibile. Basilicata, Sicilia, Calabria, Sardegna, Marche, Umbria, Puglia sono ai primi posti nella classifica sull’agricoltura biologica, la prima regione settentrionale è solo decima: la Valle d’Aosta.
Anche rispetto alla diffusione di alloggi agrituristici e B&B le regioni meridionali mostrano i valori migliori, sono tuttavia penalizzate nell’indicatore che esprime la diffusione di piste ciclabili, dove vanno molto meglio regioni come Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto.

Passiamo al capitolo “energia”: la sintesi dei tre indicatori – ovvero produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, carbon intensity ed efficienza energetica – pone ai vertici della classifica Trentino Alto Adige, Campania e Lazio. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige supera i 90 punti percentuali, contro la media italiana di 23,7%.

Per quanto riguarda l’agricoltura biologica, invece, i primi posti della classifica sono occupati da Basilicata, Sicilia, Calabria, Sardegna, Marche, Umbria e Puglia: la Basilicata, infatti, conta quasi 570 operatori e 56 aziende zootecniche ogni 100 mila abitanti (contro la media nazionale di 80,3 e 10,8).

Anche i trasporti “alternativi” trovano spazio in questa classifica: Basilicata, Molise e Valle d’Aosta sono le prime tre regioni italiane nella specifica classifica, che sintetizza gli indicatori sulle emissioni di CO2 da trasporti, sulla diffusione di autobus e di autovetture Euro 4

Guidano Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Piemonte la classifica sull’edilizia, invece, che sintetizza gli indicatori sulle emissioni di CO2 da settore residenziale e la riqualificazione energetica degli edifici

Nella gestione dei rifiuti, invece, a distinguersi sono Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige: Trentino Alto Adige e Veneto differenziano oltre il 50% dei rifiuti (contro la media italiana del 30,6%). La Lombardia smaltisce in discarica solo l’8,1% dei rifiuti, contro la media nazionale del 49,2%.

Infine, Umbria, Sardegna, Trentino Alto Adige, Calabria, Abruzzo e Piemonte sono ai primi posti della classifica turismo sostenibile. Menzione speciale alle provincie di Trento e Bolzano che contano 60,8 km di piste ciclabili ogni 100 km quadrati di superficie.

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