Rubner Haus punta i riflettori sul Blockhaus, antico sistema costruttivo in legno massiccio che tre giovani architetti, Memo Sànchez Càrdenas, Carlo Farina e Veronica Pesenti Rossi, abilmente condotti da Fondazione Franco Albini, hanno reinterpretato in chiave contemporanea per dar vita a Umbral il Tempio dell’Ascolto.
Compatta e rigorosa, la struttura presenta una pianta rettangolare che nasconde al suo interno uno spazio modulato su diverse altezze dove i raggi luminosi prorompono vivaci a scandire il passare del tempo e ad accompagnare il visitatore in un percorso dove il semplice atto di varcare una soglia diventa una simbolica apertura a prospettive altre e più alte. A sugellare l’esterno, la bicromia zebrata a liste orizzontali esalta l’elemento del Blockhaus.
Umbral, il Tempio dell’Ascolto è l’ultimo tassello del format “Progettare Futuri Possibili”, straordinario percorso biennale ideato da Fondazione Franco Albini e Franco Albini Academy e promosso e sviluppato con Rubner Haus, in collaborazione con Studio Albini Associati, Scuola del Design del Politecnico di Milano e Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni (AUIC) Politecnico di Milano, allo scopo di rilanciare una nuova cultura del progetto nella contemporaneità̀, sperimentare soluzioni costruttive innovative in legno e offrire una piattaforma di visibilità̀ ai giovani talenti. L’iniziativa ha ottenuto il supporto di Triennale Milano e il patrocinio del Comune di Aglientu, di ADI Associazione per il Design Industriale, dell’Ordine degli Architetti di Sassari e del Salone del Mobile.
Ad aprire il percorso biennale, il Concorso “Progettare Futuri Possibili” che ha sfidato i giovani talenti a progettare una struttura in legno leggera, innovativa, sostenibile, riciclabile, che valorizzasse le performance costruttive del legno e del sistema Blockhaus, e allo stesso tempo fosse trasformabile, versatile e modulare. Con i loro tre progetti in mano, i tre architetti, Memo Sànchez Càrdenas, Carlo Farina e Veronica Pesenti Rossi, hanno trascorso una settimana di full immersion tra i massi granitici di Casa Albini ad Aglientu (Sardegna), dove – guidati attraverso i principi del Metodo di Franco Albini, il Grande Maestro del Razionalismo italiano[1] – hanno scomposto, cercato l’essenza, ricomposto e verificato le loro idee iniziali in un percorso di co-creazione che ha portato a Umbral il Tempio dell’Ascolto, il meglio delle idee di ciascuno e una somma del talento creativo e progettuale di tutti.
[1] Franco Albini (1905-1977) è stato un architetto visionario italiano che ha ridefinito il panorama dell’architettura moderna. Uomo silenzioso, rigoroso, ironico, lavora incessantemente, sorretto da un codice morale che lo accompagna nel corso di tutta la sua carriera. Crede fermamente nel ruolo sociale dell’architetto come professione a servizio della gente. Lo considera la ragione stessa della sua esistenza e nel corso degli anni, si dedica a progetti di edilizia popolare, contribuendo al quartiere Baracca a San Siro e realizzando quartieri residenziali iconici come Fabio Filzi, Gabriele D’Annunzio ed Ettore Ponti negli anni ’30 e ‘40. Opere iconiche come i Musei genovesi, il Rifugio Pirovano a Cervinia, la Rinascente a Roma e la Metropolitana di Milano testimoniano la sua genialità e il suo impatto duraturo sull’architettura moderna.
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