Un mese fa è entrata in vigore la norma dell’uno contro uno (D.M. 65/2010), che prevede il ritiro da parte dei negozianti degli apparecchi elettronici usati in caso di acquisto contestuale di un nuovo prodotto equivalente.
Pare però che siano ancora molti i rivenditori che non adempiono all’obbligo di ritiro.
Greenpeace ha quindi condotto un’inchiesta per verificare la situazione. Con la scusa di acquistare un nuovo articolo tecnologico (pc, televisore, frigorifero, ecc.) hanno telefonato a nove grandi rivenditori a Milano, Roma e Napoli e si sono poi recati in altri tre negozi della capitale con telecamera nascosta. Ben dieci rivenditori sui dodici intervistati (quindi oltre l’80 per cento) non risultano completamente in linea con la nuova normativa.
Alcuni rivenditori hanno aggirato la normativa aumentando il costo della consegna del prodotto nuovo così da includere il ritiro del vecchio articolo. In altri casi, i costi di consegna del nuovo prodotto e di ritiro del vecchio sono ancora distinti fra loro, e viene chiaramente indicato che il ritiro non è gratuito.
A eccezione di Milano, dove il ritiro è solitamente gratuito, a Roma e Napoli sembra regnare la discrezionalità del rivenditore piuttosto che il rispetto della legge. Eppure si parla di ritiro gratuito “uno contro uno” da ben 5 anni, sebbene l’obbligo effettivo sia arrivato solo ora. C’era tutto il tempo per adeguarsi!
Ecco il video dell’inchiesta condotta da Greenpeace:
Prendete nota! avvaletevi tutti di questo che è un vostro diritto! e i furbi sono sempre in agguato pur di risparmiare costi! una volta consegnato il RAEE al rivenditore al resto pensiamo noi! esiste un modello efficientissimo di raccolta e trattamento in sicurezza di RAEE sul territorio nazionale che ci avvicina ai paesi Europei più evoluti.