L’Istat ha pubblicato il suo consueto rapporto sugli indicatori ambientali urbani 2009-2010, da cui emerge anche la classifica delle città italiane più eco-attente.
Ecco, in sintesi, cosa emerge.
La raccolta dei rifiuti urbani risulta pari a 609,5 kg per abitante (in aumento dello 0,9% rispetto al 2009); la quota percentuale della raccolta differenziata – sul totale dei rifiuti urbani – è pari a 31,7%, (più 1,4% sull’anno precedente); dal punto di vista delle singole città, comunque, alle ottime performance di Pordenone, Novara e Carbonia, si contrappongono quelle negative di Messina, Siracusa ed Enna. Anche il divario tra Nord e Sud è molto pesante: a nord-est la raccolta dei rifiuti si attesta intorno al 47%, al 15%, invece, sulle isole. Ogni italiano, infine, produce 609,5 kg di rifiuti urbani all’anno.
Il consumo pro capite di acqua del rubinetto per uso domestico è pari a 66,7 m3 per abitante (in diminuzione dell’1,9% rispetto al 2009).
Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, la situazione sembra migliorare: continua a diminuire, infatti, il numero medio di giorni in cui si è registrato il superamento del valore limite per la protezione della salute dal Pm10 (44,6 giorni), rispetto ai 54,1 del 2009.
In aumento del 4,7%, i consumi pro capite di gas per uso domestico e riscaldamento rispetto all’anno precedente, mentre sono solo in leggera diminuzione (-0,3%) quelli di energia elettrica per uso domestico.
Sui mezzi di trasporto pubblico dei comuni capoluogo di provincia – tram, autobus, metropolitane – hanno viaggiato in totale 228,6 viaggiatori per abitante, con un aumento dello 0,6% rispetto al 2009.
Ogni abitante dei 116 capoluoghi di provincia dispone di 106,4 m2 di verde a gestione pubblica. Rispetto alla disponibilità del 2000 sono disponibili 3,1 mq in più per ogni abitante.
Aumenta, infine, l’utilizzo di pannelli fotovoltaici installati su edifici comunali: la potenza media, arrivata nel 2010 a 1,1 kW ogni 1000 abitanti, ha registrato un incremento del 114,9% sul 2009.