Dopo l’entusiasmo per i risparmi d’energia ottenibili dal pannello fotovoltaico sono insorti i primi dubbi in merito allo smaltimento.
Già qualche settimana fa anie/Gifi per conto degli operatori della filiera fotovoltaica avevano espresso le loro perplessità in merito al dubbio smaltimento dei pannelli solari esausti.
Secondo il V Conto energia varato a luglio, è stato introdotto l’obbligo per i produttori di moduli di essere iscritti ad un Consorzio di riciclo garante di diversi parametri per il corretto smaltimento, eppure tali requisiti, sembrano ancora non essere chiari.
Venerdì, durante il V Forum “Qual’Energia?” svoltosi a Roma, anche il direttore generale Cobat, Michele Zilla, ha espresso pubblicamente le sue perplessità sulla poca chiarezza ed ha perciò annunciato l’invio di una lettera congiunta con il Comitato Ifi al ministero dello sviluppo economico e al Gestore dei servizi energetici per denunciare il ritardo nell’entrata in vigore della disciplina D.M. 5 luglio 2012 in tema di smaltimento.
Anche Alessandro Cremonesi, presidente di Comitato Iifi è intervenuto sul tema chiedendo rapide delucidazioni e indicazioni sul da farsi. Data la moratoria fissata al 31 Dicembre 2012, i produttori, gli importatori ed i consorzi di riciclo di pannelli fotovoltaici hanno dovuto sostenere spese molto elevate in tempi molto ristretti (5 mesi).
Questo notevole ritardo oltre a diversi disagi, crea anche forti dubbi: nel mese di settembre Rse e Gse avevano già pronto un testo definitivo inerente ai requisiti e modalità che avrebbero dovuto seguire i consorzi, eppure quest’ultimi, non hanno ancora avuto la licenza da parte dei ministeri.