Fulco Pratesi, ecco come possiamo cambiare il mondo!

Fulco Pratesi, ecco come possiamo cambiare il mondo!

Parecchi anni fa, in un piccolo comune del Milanese, una bambina – con la convinzione e l’irruenza tipica di chi vuole si sente investito di un ruolo importante e vuole portare a termine una “missione speciale” – cercava di vendere i francobolli targati WWF ai suoi genitori, amici e parenti. Voleva, diceva, salvare le tartarughe marine.
Ora, quella bambina è cresciuta e ieri, in occasione del “Disney Friends for Change” ha incontrato Fulco Pratesi, il Presidente Onorario di WWF e con lui ha cercato di capire meglio le potenzialità di un’iniziativa come “Disney Friends for Change”, di scoprire cosa manca al nostro mondo per essere un posto “migliore” e come possiamo renderlo sempre più green.

D: Friends for Change – Insieme per la terra è l’iniziativa internazionale che fa leva sui valori dell’amicizia per stimolare nei ragazzi un atteggiamento responsabile e attivo nei confronti dell’ambiente circostante. Pensare global, ma agire local funziona ancora?

R: Funziona, e anche molto. Agire globalmente, infatti, significa creare un humus fertile su cui si innestano tutte quelle attività locali che sommate danno vita a qualcosa di grande. Dobbiamo ricordare che anche il viaggio più lungo ed impegnativo inizia con il muovere il primo passo…e quel primo passo va fatto, anche localmente.

D: Con iniziative con “Friends for Change” possiamo davvero cambiare il mondo?

R: Tutto può cambiare il mondo, anche l’azione più piccola ed apparentemente insignificante. Per fare un albero basta un piccolo seme, no?! L’importante, come in tutte le cose, è crederci fortemente.

D: Architetto – ecologista, le due “nature” possono coesistere. Da quando? In che modo?

R: Io, in realtà, ho smesso di fare l’architetto nel momento in cui ho iniziato a considerare ogni mio progetto come “una ferita” inferta alla natura. L’attività professionale dell’architetto, a mio avviso, dovrebbe dedicarsi – più che alla costruzione di nuovi edifici – alla tutela ed al recupero di quanto già esiste, ma anche a progettazione di aree protette, ancora troppo poco diffuse in Italia.
Negli ultimi anni, sono nati – ed altri ancora stanno nascendo – corsi di laurea in Architettura Ambientale, ma sono solo un piccolo passo verso un’edilizia eco-responsabile ed attenta. Non possiamo dimenticare, però, che ogni piccolo pezzo di cemento posato resta una perdita – grave ed irrecuperabile – di una porzione naturale di terra che sarà, per sempre, sterile, inabitata e senza alcuna forma di vita.

D: Che consiglio si sente di dare ai consumatori che vogliono essere eco-attenti?

R: Preferisco, piuttosto che dare un consiglio pratico ai consumatori, invitarli ad una riflessione. Pensate ad ogni vostro gesto – anche il più insignificante e semplice – e moltiplicatelo per il numero degli abitanti del mondo. Che impatto ha ogni vostra azione?

D: Molte star – anche internazionali – si sono dichiarate eco-attente e rispettose dell’ambiente. Crede sia soltanto una moda passeggera o una reale convinzione?

R: Tutto è moda, ma anche la più frivola – se ha uno scopo “nobile” – può lasciare un insegnamento importante, di speranza per un futuro migliore ed eco-sostenibile. E allora, ben venga anche questo eco-trend!

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