Sempre più spesso si sente parlare di green economy o di green jobs. Ma di cosa si tratta esattamente? La green economy indica una serie di attività che dovrebbero correggere i danni causati dalla vecchia concezione di economia, abituata troppo spesso a servirsi a proprio piacimento delle risorse naturali. Un esempio su tutti? Il turismo.
Fino a qualche tempo fa, infatti, si riteneva non necessario investire sulla siderurgia dato che il territorio nazionale offre 8mila chilometri di coste e numerose città d’arte. Questa posizione – certamente redditizia, ma non condizionata al rispetto della natura – ha portato alla cementificazione di coste e montagne e all’invasione di capannoni nelle città d’arte.
Fare soldi implica, necessariamente, un grande sfruttamento di risorse naturali, ma può esserci un modo meno rapido e invasivo per farlo. L’esempio più emblematico è l’agricoltura biologica: un modo di guadagnare che non si limita alla mera produzione di cibo, ma riguarda anche la bellezza, la cultura, il tessuto sociale o la salute pubblica.
Sebbene tutte queste attività appaiano economicamente rilevanti, necessitano di un pubblico che le comprenda a fondo e le scelga; in un’ottica simile, quindi, sembra evidente che il vero green job sia quello degli “educatori”: senza una società consapevole ed informata, infatti, la green economy è destinata a fermarsi.