Sempre più spesso, ormai, il mondo della ricerca si dedica (anche) al miglioramento delle prestazioni dei dispositivi tecnologici, contenendo i costi. Sono questi gli obiettivi che si sono prefissati alcuni biologi giapponesi della Kyoto University che hanno cercato suggerimenti nel mondo naturale, in particolare nella fisiologia dei crostacei.
In particolare, gli studiosi stanno cercando di rendere rasparente un guscio di granchio, attraverso un particolare procedimento che porti – alla fine – alla produzione di schermi piatti e di pannelli fotovoltaici di ultima generazione.
In particolare, Muhammad Iftekhar Shams e il suo team hanno trattato l’esoscheletro di un granchio con una miscela di acido cloridrico, idrossido di sodio ed etanolo che ha rimosso minerali, proteine, grassi e pigmenti ed ha lasciato solo un scheletro traslucido di chitina, successivamente immerso in una resina acrilica monomera che lo ha reso completamente trasparente pur mantenendo forma e dimensioni della struttura di partenza. Per snellire il processo, poi, Shams e colleghi hanno ripetuto il procedimento impiegando micro materiale, che poi è stato distribuito su di un foglio nano-strutturato che ha subito lo stesso processo di polimerazzione portando alla realizzazione di un pannello otticamente trasparente.
Un successo strepitoso, estremamente importante per la ricerca. Il prodotto ottenuto, infatti, anche se riscaldato, non si espande né perde la sua stabilità e – per di più – risulta essere dieci volte più resistente al calore dei materiali tradizionali come la fibra di vetro o le resine epossidiche.
