Per il legno-arredo il futuro è investire green

Per il legno-arredo il futuro è investire green

Investire green è una scelta che paga: il 23,4% delle imprese del Legno Arredo che hanno fatto investimenti verdi (anni 2012- 2014) ha registrato un aumento del fatturato, contro il 17,6% del imprese non eco-investitrici. Con uno spread di +5,8 punti percentuali a favore delle prime. Il 37,2% delle imprese del Legno Arredo che ha fatto investimenti in sostenibilità ha esportato i suoi prodotti, a fronte del 22,4% delle altre (14,8 punti percentuali di spread). Il 23,1% delle imprese del settore eco investitrici ha fatto assunzioni, contro il 10,1% delle altre. Gli investimenti green spingono anche l’innovazione: hanno sviluppato nuovi prodotti o servizi, infatti, il 30,4% delle imprese che hanno effettuato eco-investimenti, solo il 18,0% delle altre (+12,4 punti percentuali). Completa il quadro anche l’incidenza delle professioni green nel settore, che passano dal 12,7% della forza lavoro complessivamente impiegata nel 2011 al 18,9% del 2014 (+6,2 punti percentuali in 3 anni). Un dato superiore rispetto all’intero sistema economico, dove nel 2014 l’incidenza delle professioni green sul totale degli occupati è del 13,2%.

E’ quanto emerge dal dossier ‘Il made in Italy abita il futuro – Il Legno Arredo verso l’economia circolare’ presentato da Fondazione Symbola e FederlegnoArredo sulla transizione avviata in questo settore dai vecchi modelli produttivi legati al cosiddetto ‘business as usual’ e all’economia lineare – ‘produci, consuma, butta’ – a quelli di un’economia più sostenibile, efficiente e circolare – ‘produci, consuma, recupera’.

L’industria italiana del mobile, sul fronte dei consumi di energia elettrica, usa 30 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) ogni milione di euro prodotto, contro le 68 della media dei Paesi Ue, le 39 del Regno Unito, le 56 della Francia, le 63 della Germania, le 101 della Spagna. “L’Italia è prima in Europa nel recupero dei materiali – ha dichiarato presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci – e risparmiamo circa 15 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno, evitando 55 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.

Il 31% le imprese del settore, infatti, tra il 2008 e il 2015 hanno investito in prodotti e tecnologie in grado di assicurare risparmio energetico e minor impatto ambientale, un dato superiore a quello complessivo della nostra economia (hanno investito green il 24,5% delle imprese). Non solo, ma le imprese italiane dell’industria del mobile sono leader in Europa negli investimenti in R&S, che spesso sono anche investimenti green, con 56,4 milioni di euro precedono quelle inglesi (44,6), tedesche (39,9) e francesi (17,5).

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