I Paesi asiatici, sempre in prima linea in termini di innovazione e tecnologia, stanno investendo molto sulla sostenibilità.
Secondo l’indagine internazionale condotta dall’istituto di ricerca GFK Eurisko e DNV Business Assurance, uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale, che ha coinvolto più di 2300 professionisti di vari settori in Europa, Nord America, Centro e Sud America e Asia, in Asia anche gli investitori premono perché le produzioni siano sostenibili mentre l’Europa, invece, ha ceduto il passo
La maggior attenzione per la sostenibilità di prodotto si registra in Estremo Oriente, con il 95% degli intervistati convinto che trattare prodotti sostenibili sia un fattore chiave per il successo della propria azienda. Circa 10 punti percentuali in più rispetto ad America Settentrionale e Europa, con l’Italia che si conferma in linea con la media europea (85%).
A livello mondiale, la sostenibilità è un aspetto fondamentale non solo per le aziende medie e grandi ma anche per le piccole imprese. L’83% delle società con meno di 50 addetti, infatti, avverte l’esigenza di fornire prodotti sostenibili. Anche se son sempre le grandi aziende a distinguersi maggiormente in materia di sostenibilità, le aziende più piccole stanno guadagnando terreno, come evidenziato anche dal Global Corporate Sustainability Report 2013 del Global Compact delle Nazioni Unite.
Ciò che gli intervistati ritengono importante non sempre coincide con la pratica. Le percentuali di chi ritiene che i propri prodotti siano effettivamente sostenibili calano significativamente, ad eccezione che nel Far East. L’80% degli asiatici intervistati, infatti, considera i propri prodotti sostenibili, dato che sale all’82% in Cina. In Italia, invece, la percentuale è di poco inferiore al 60%.
Secondo gli asiatici, l’impatto ambientale (94%), la sicurezza nell’utilizzo (89%) e le implicazioni economiche (85%) sono gli elementi chiave che definiscono la sostenibilità di prodotto. Questi aspetti si rivelano di primario interesse anche nel resto del mondo, soprattutto per quel che riguarda l’impatto ambientale, che registra percentuali leggermente al di sotto della media solo in Nord America (88%).
Sono le pressioni da parte dei clienti (90%) a spingere le imprese del Far East verso la sostenibilità. Seguono le politiche aziendali (83%) e i consumatori finali (76%). Le pressioni sono decisamente meno intense nelle altre regioni, in Centro e Sud America in particolare.
In Estremo Oriente, la sostenibilità è un elemento chiave anche per i finanziatori: il 62% degli asiatici e il 70% dei cinesi si sente spinto dagli investitori a realizzare merci sostenibili, mentre, nel resto del mondo, solo un operatore su due ne avverte in qualche modo l’influenza. La sostenibilità non è fondamentale soprattutto per gli investitori delle vecchie economie: in Europa sono meno importanti che in qualsiasi altra area geografica (39%) – in particolare in Italia (30%) – e non sono cruciali nemmeno per i nordamericani, solo il 43% dichiara, infatti, di sentirsi spinto dai finanziatori a focalizzarsi sulla sostenibilità.
Interrogati sul futuro, i professionisti di ogni parte del mondo hanno confermato che le pressioni da parte dei clienti e le policy aziendali continueranno a rappresentare la motivazione chiave allo sviluppo di prodotti sostenibili, ma hanno anche dichiarato di aspettarsi pressioni crescenti da parte di comunità locali (+15%), ONG (+14%), consumatori finali (+13%) e legislatori(+12%).