Vi capita spesso di lasciare a lungo i vestiti in tintoria? Avete comprato un bellissimo mobile Ikea ma dopo due ore, esausti, vi siete arresi? State traslocando e avete bisogno di un aiuto per impacchettare le vostre cose? È accaduto un imprevisto e avete bisogno di un dog sitter per il pomeriggio? Taskhunters è l’app che mette in contatto 650mila studenti universitari italiani che studiano, ma hanno tempo libero da impiegare, con i 2 milioni e mezzo di privati a cui manca il tempo di svolgere piccole faccende quotidiane. Taskhunters è oggi disponibile gratuitamente sia per piattaforme iOS che Android con un primo progetto pilota su Milano.
“La mission di Taskhunter è ridare tempo da dedicare ai propri cari o alle proprie passioni a chi ha una vita lavorativa troppo intensa, e allo stesso tempo offrire ai giovani universitari la possibilità di incrementare le proprie entrate. Ci siamo resi conto che molti lavoratori e professionisti non hanno il tempo materiale di svolgere le proprie commissioni, neppure le più semplici, e affiderebbero più che volentieri questo onere a una persona capace e di fiducia, in grado di risolvere il loro problema in breve tempo o, meglio ancora, subito”, sottolinea Lorenzo Teodori, Co-founder di Taskhunter.
“Taskhunter risponde a questo bisogno: la piattaforma attraverso la geolocalizzazione permette agli utenti di pubblicare un task in base alle proprie necessità, scegliendolo tra più categorie, e selezionare la persona più idonea tra quelle che si sono proposte per svolgerlo. Questo servizio ci permette di rispondere a un’esigenza non coperta da altre app, che mettono semplicemente in connessione domanda e offerta di lavoro o forniscono le prestazioni di lavoratori con una preparazione tecnica e professionale. All’interno di Taskhunters, invece, la maggior parte delle attività sono semplici mansioni, che qualsiasi studente con un po’ di tempo libero può svolgere. E questo è l’altro grande punto di forza dell’app.” continua Teodori “Taskhunters è in grado di fornire un aiuto concreto agli studenti, proponendo loro diverse occasioni di guadagno in un periodo della vita in cui non beneficiano ancora di un reddito costante.”
“Abbiamo deciso di focalizzarci su Milano in fase di lancio perché abbiamo voluto lavorare sull’affidabilità di chi svolge i servizi: attraverso la mail universitaria verifichiamo il profilo dei ragazzi che si iscrivono e poi li formiamo, affinché l’interazione con gli utenti sia professionale e profittevole per entrambe le parti.
Puntiamo a espandere il servizio in tutta Italia entro l’anno. Sin da ora la geolocalizzazione ci permette di verificare se l’app si sta diffondendo spontaneamente in altre aree italiane, se vengono pubblicati dei task in altre città e ci sono persone in grado di svolgerli” ha commentato Teodori.
Come funziona Taskhunters?
I privati postano i propri task sull’app al prezzo e alle condizioni che ritengono più adeguati, scegliendoli tra più categorie. Gli studenti possono offrirsi per svolgere queste attività, accettare la ricompensa prefissata o, se lo ritengono adeguato, contrattare un importo più elevato. Chi posta il task potrà scegliere a chi affidarlo, selezionando l’utente che ritiene più adatto tra le persone che si sono offerte.
Tra i servizi proposti ritroviamo: Spesa al supermercato, Personal shopper, Pet care, Trasloco, Ritiro di certificati e commissioni in posta, Ritiro e consegna di abiti in lavanderia, Faccende domestiche, Montaggio e smontaggio di mobili, Lezioni private (musica, lingue, ripetizioni), Graphic design e Assistenza informatica.
Gli studenti presenti nella piattaforma, tutti verificati preventivamente dalla startup, possono candidarsi per portare a termine i task nelle categorie in cui sono più preparati. Inoltre è attivo un sistema di valutazione reciproca: una volta che il compito viene svolto, i feedback permettono di costruire una buona reputazione all’interno del marketplace, sia allo studente che svolge il task, sia a chi lo richiede. Le transazioni avvengono online attraverso Stripe, una piattaforma di pagamento sicuro, già utilizzata da importanti aziende come Facebook, Twitter e Kickstarter. Ogni pagamento viene effettuato a task concluso, quando entrambe le parti possono ritenersi soddisfatte.
Taskhunters: una storia positiva di “rientro di cervelli”
Taskhunters è certamente anche una bella storia di “rientro di cervelli”: è infatti il frutto di una startup fondata da cinque giovani italiani under 30 che, dopo un’esperienza professionale all’estero, in alcuni casi in grandi multinazionali, hanno deciso di rilanciare il proprio futuro in Italia, investendo risorse e competenze nel nostro paese.
“Proveniamo quasi tutti dalla stessa città, Treviso. Anche se il lavoro ci ha portato nei luoghi più diversi, continua a esserci un legame indissolubile tra di noi e con il nostro paese, non abbiamo mai smesso di crederci. Per questo, dopo quattro anni di valide esperienze in grandi aziende, abbiamo deciso di scommettere su un progetto nostro. Ognuno di noi ha avuto modo di specializzarsi in diversi ambiti lavorativi e ciò ci ha permesso di costruire un team completo e competente. L’Italia è per noi un punto di partenza e nell’arco di qualche anno puntiamo ad espanderci in altre città universitarie europee (Londra, Madrid, Lisbona, Berlino, Parigi) per raggiungere i 20 milioni di potenziali utenti e i 2,5 milioni di studenti. Ovviamente un passaggio significativo sarà il coinvolgimento di business angels e di fondi di investimento. Siamo stati da poco selezionati da Speed MI Up, l’incubatore di startup di Università Bocconi, Camera di Commercio e Comune di Milano, e grazie al loro supporto riusciremo ad avere il giusto impulso per accelerare lo sviluppo di Taskhunters. Un ottimo segnale, a conferma del fatto che siamo sulla strada giusta.” ha concluso Teodori.
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