Come sappiamo, ormai da qualche tempo l’Unione Europea ha iniziato a disciplinare l’etichettatura energetica degli elettrodomestici allo scopo di fornire ai consumatori informazioni inerenti al consumo di energia degli apparecchi.
Con un’informazione chiara sui consumi delle apparecchiature, i consumatori possono scegliere con più cognizione di causa e optare per elettrodomestici che consumano meno. E da quando vige l’obbligo dell’etichettatura energetica degli elettrodomestici, l’acquisto si è orientato sempre più verso elettrodomestici efficienti.
Dal canto loro, i produttori sono indotti a migliorare le prestazioni energetiche dei loro prodotti, in modo da soddisfare la tendenza della domanda: fino al 2000 il modello medio sul mercato era di classe D (una classe energetica di medio consumo); dopo 10 anni, la maggior parte dei grandi elettrodomestici presenti sul mercato è in classe A (la classe più efficiente nella scala adottata dalla normativa vigente).
Ma come si applica concretamente questa direttiva? Il consumo dell’elettrodomestico è riportato utilizzando una scala di sette livelli, dalla A sino alla G: la lettera A indica la classe energetica più efficiente (consumi bassi), la lettera G la meno efficiente (consumi più alti).
Nel caso in cui l’elettrodomestico avesse, invece, delle prestazioni energetiche superiori a quelle previste in classe A, la normativa prevede che la classe di efficienza sia segnalata con A+ o con A++.
Tale classificazione si basa sui valori dell’Indice di Efficienza Energetica (Energy Efficiency Index: EEI), che rappresenta il rapporto tra il consumo annuale dell’apparecchio ed il consumo standard di un modello simile di riferimento.
Oltre ai consumi, l’etichetta energetica riporta anche altre informazioni legate, ad esempio, al consumo medio annuo dell’apparecchio, al volume disponibile per gli alimenti freschi e quelli congelati nel caso dei frigoriferi, al consumo di energia per ogni ciclo di lavaggio nel caso di lavatrici e lavastoviglie o, infine, al consumo di acqua e al livello di rumorosità.
Grazie alla direttiva 2010/30/Ue viene fatto un ulteriore passo verso la totale efficienza energetica: l’etichetta energetica, infatti, dovrà tenere conto di tre nuove categorie energetiche che riflettono il progresso tecnologico, ossia le categorie A+, A++ e A+++.
Queste tre classi, tuttavia, non si aggiungeranno alle 7 classi ad oggi previste, poiché la normativa continua a limitare a sette il numero permesso di categorie.
La scala delle classi, con l’inserimento di queste tre nuove categorie, si evolverà in questi modi:
• i nuovi elettrodomestici che consumeranno meno energia rispetto a tutti gli altri presenti sul mercato saranno classificati con A+++; la classe di minore efficienza nella sua etichetta energetica sarà D invece che G;
• gli elettrodomestici classificati con A++ avranno l’etichetta energetica con una scala di efficienza che si ferma a E, invece che a G;
• gli elettrodomestici classificati con A+ avranno l’etichetta energetica con una scala di efficienza che si ferma a F, invece che a G.