Cambiamento, lavoro, sobrietà. Sono le parole chiave scelte dagli italiani per uscire dalla crisi, secondo i dati della ricerca presentata dall’Amministratore delegato di Lorien Consulting, Antonio Valente, alla Conferenza nazionale su clima, energia e ambiente.
L’iniziativa Forum QualEnergia, organizzata da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club, da quest’anno in partenariato con Cobat, si chiude oggi a Roma, all’Auditorium dell’Ara Pacis.
Gli intervistati, chiamati a indicare gli asset strategici, individuano ai primi tre posti le energie rinnovabili, le piccole imprese locali e l’ecoturismo, punti cardine della Green economy. Nonostante la crisi, sono disposti a sacrifici a patto che si aumentino gli sforzi per la riduzione delle emissioni climalteranti: l’82,7% del campione ritiene che la priorità sia la lotta al riscaldamento globale, mentre il 77,5% è disposto a maggiori tagli per ridurre l’impatto ambientale. Obiettivi per i quali sono pronti a impegnarsi in prima persona: il 45,5% indica come misura principale la riduzione del trasporto privato; segue, con il 40,5%, quella del traffico merci, mentre le rinnovabili guadagnano il bronzo con il 31,9%.
“La Green economy rappresenta una reale via d’uscita dalla crisi per una buona parte degli italiani – afferma Luca Biamonte Direttore delle Relazioni Esterne dell’Editoriale Nuova Ecologia – che mostrano una sensibilità purtroppo estranea a una parte rilevante del mondo politico, impegnato in continui attacchi alle fonti d’energia rinnovabili“. Tra i comportamenti sostenibili rivelati dalla ricerca, alcuni sono di stretta attualità: al primo posto con il 93,0%, la raccolta differenziata, seguita con il 92,5% dal risparmio energetico. Chiara anche la prospettiva auspicata per la politica industriale: quale comparto sceglierebbero gli intervistati, tra auto e rinnovabili, se avessero un miliardo di euro da investire? La stragrande maggioranza, 76,9%, indica le fonti d’energia verdi a fronte del 17,6% favorevole alle quattro ruote.