A Torino è stato costruito un grande inceneritore, costato 260 milioni di euro, capace di bruciare circa l’80% di rifiuti che solitamente la provincia del capoluogo piemontese destina alla discarica. Con questo nuovo sistema, oltre a tutto ciò che verrà eliminato, ci sarà anche la capacità di recuperare dalla spazzatura circa 350 mwh.
Tutto questo però ha un prezzo, non solo economico. Secondo lo studio effettuato dagli scienziati del Politecnico l’inceneritore più che energia produrrà malattie, molte e gravi.
L’attento studio epidemiologico, troppo spesso lasciato in sordina, evidenzia valori record: aumenteranno drasticamente le possibilità di tumori ai polmoni per tutta la popolazione circostante e, per quanto riguarda le donne in particolare, si verificheranno molti casi di tumore al seno ed ai tessuti molli.
La stima negativa, purtroppo, non finirà qui. Gli studiosi torinesi hanno infatti mostrato che dietro l’angolo ci saranno anche le bronchiti croniche, tosse, diabete e patologie cardiovascolari.
Di minore importanza, ma comunque non irrilevante, sarà anche il costo economico legato ai problemi di salute: secondo il “cancrovalorizzatore” il sistema sanitario della Regione Piemonte dovrà spendere 3.260 Euro per gli infarti e ben 5.000 per la tosse oltre ai 170.000 legati alle bronchiti.
L’ammontare totale, quindi, ruoterà intorno circa ai 114.000 euro ogni anno certamente non paragonabili al valore della vita, è comunque da tenere in considerazione.
Purtroppo, nonostante la denuncia del Politecnico ed i continui lamenti da parte dei cittadini, le voci contrastanti sembrano afone rispetto alla potenza dell’inceneritore.