Digitale terrestre: quanto consumano i decoder e come smaltire la vecchia tv

Il passaggio al digitale terrestre è ormai in piena evoluzione. Recentemente, in alcune zone del nord Italia, Rai Due e Rete Quattro anno abbandonato le trasmissioni in analogico per passare al digitale terrestre.

La nuova tecnologia obbliga i telespettatori a munirsi di un nuovo decoder, indispensabile per vedere i canali trasmessi con il nuovo segnale, oppure a cogliere l’occasione di cambiare televisore, acquistandone uno nuovo, con decoder integrato.

Ma nella scelta del decoder o del televisore si presta attenzione anche al loro consumo? E nel caso si scelga di cambiare il televisore, sapete come smaltirlo nel modo corretto?

Quanto consuma un televisore?

Nel 2007 in Europa i televisori hanno consumato circa 60 miliardi di kWh, corrispondenti a quasi 70 milioni di tonnellate di petrolio. La Commissione Europea stima che, senza l’adozione di più stringenti vincoli tecnici, il consumo dei televisori salirà a 132 miliardi di kWh nel 2020 a seguito dell’aumento delle dimensioni e del numero medio di televisori per famiglia.

Con una scelta oculata della dimensione e tipologia dello schermo e una gestione corretta della funzione stand-by possiamo contribuire a ridurre i consumi di energia e ad alleggerire la nostra bolletta.

Per valutare la dimensione ottimale di un televisore è necessario sapere a quale distanza si trova dallo spettatore. Per calcolare tale distanza è sufficiente moltiplicare per 12 il numero di pollici dell’apparecchio. Ad esempio, se l’apparecchio è un “27 pollici”, la distanza visiva ideale sarà poco più di 3 metri. Tenete presente che un pollice equivale a circa 2,5 cm e che la dimensione in pollici è relativa alla diagonale dello schermo, non al suo lato.

Anche la tipologia di schermo adottata impatta sui consumi in modo diverso. I televisori al plasma infatti sono quelli che generalmente assorbono la maggior quantità di energia, mentre quelli OLED sono più efficienti.

Ricordate inoltre che il televisore consuma circa da 1 a 4 W anche quando si trova in stand-by. Quindi, quando non lo utilizzate, è sicuramente meglio spegnerlo completamente evitando che la spia rossa rimanga accesa.

I consumi dei decoder per il digitale terrestre

La Commissione Europea ha stimato che il numero di ricevitori digitali semplici immessi sul mercato comunitario passerà dai 28 milioni del 2008 a 56 milioni nel 2014, e che il consumo annuo di energia di tali dispositivi aumenterà da 6 miliardi di kWh nel 2010 a 14 miliardi di kWh nel 2014.

Questo elevato consumo è dovuto al fatto che nei decoder il consumo in modalità acceso non varia molto rispetto al consumo in modalità stand-by. Il decoder infatti ha la necessità di essere sempre “disponibile” per gli aggiornamenti del software e dell’EPG. I produttori consigliano di tenere sempre collegato il decoder alla rete di alimentazione; in realtà ciò non è indispensabile, basta ricordarsi che tutte le volte che viene riacceso ha bisogno di un po’ di tempo per ricaricare l’EPG, aggiornare il software e impostare la sintonizzazione che è automatica.

Esistono comunque dei modelli che in modalità stand-by riducono davvero i consumi ed altri dotati del pulsante on/off che permette di spegnerli completamente.

Come smaltire un televisore

Se il televisore viene consegnato a chi si occupa del suo regolare smaltimento, esso viene smontato per recuperare alcune parti e trattare quelle che non possono essere riciclate. In tal modo si riesce a recuperare e riciclare il 75% delle sue componenti.

Se acquistate un nuovo televisore, potete consegnare quello vecchio al negoziante che per legge è obbligato a ritirarlo gratuitamente e consegnarlo agli appositi consorzi che si occupano di smaltirlo correttamente.

A partire dal 18 giugno 2010, il Dm 8 marzo 2010, n. 65, recante le modalità semplificate di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), impone ai distributori di assicurare – al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura elettrica ed elettronica (televisori, frigoriferi, lavatrici, decoder, forni elettrici, cappe, lavastoviglie ecc.) – il ritiro gratuito della apparecchiatura usata “in ragione di uno contro uno”: uno ne compri e uno ne ritirano.

Se preferite però, potete portare il vecchio televisore presso una delle isole ecologiche presenti nella zona in cui abitate.

A tale proposito, segnaliamo che l’Azienda Milanese Servizi Ambientali (Amsa), in collaborazione con il consorzio Remedia, ha lanciato una campagna straordinaria di raccolta di televisori e monitor usati. L’iniziativa è stata avviata per far fronte alla crescente richiesta di smaltimento di apparecchi televisivi che i cittadini stanno sostituendo per via del passaggio al digitale terrestre in Lombardia.

Fino al 30 giugno, il sabato e il mercoledì, dalle 10 alle 16, i cittadini milanesi si potranno recare nei punti di raccolta straordinaria che saranno allestiti in diversi quartieri di Milano. Per maggiori informazioni vedi Riferimenti.

Inoltre, se non disponete di un mezzo per spostare il televisore, si può chiedere il ritiro al negoziante (il ritiro è gratuito se siete voi che portate il vecchio televisore al negozio. Nel caso di ritiro al domicilio, il negoziante potrebbe applicare un prezzo aggiuntivo per coprire le spese fino al magazzino. La legge, infatti, dice che il ritiro deve essere gratuito, senza specificare però da che punto debba essere considerata tale “gratuità”); oppure ci si può rivolgere all’azienda che raccoglie i rifiuti nella nostra città..

Per ulteriori approfondimenti, vi segnalo questi link:

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