Energie verdi e lavoro “green”, c’è un’Italia che prova a trasformare la crisi in opportunità!

Energie verdi e lavoro “green”, c’è un’Italia che prova a trasformare la crisi in opportunità!

Nel biennio 2008 – 2011, in Italia, un’impresa su 4 ha investito in prodotti e tecnologie “green”, ossia in tecnologie a ridotto consumo energetico e a minor impatto ambientale.

Si tratta di imprese che – grazie a questa attività – sono in grado di competere sui mercati internazionali e di creare occupazione: quasi il 40% dei posti di lavoro nati nell’industria e nei servizi nel corso del 2011 è collegato, in vari modi e declinazioni, agli aspetti “ecologici” della produzione.

Sono questi i dati da cui parte “Green Italy”, il libro firmato da Ermete Realacci (deputato pd e presidente di Symbola, la Fondazione per le qualità italiane) appena pubblicato da Chiarelettere e che mostra un’Italia che vuole provare ad uscire da una crisi economica pesante e senza precedenti.

Gli esempi da seguire non mancano, anzi: la Angelantoni, ad esempio, ha fatto del solare termodinamico un punto di forza delle rinnovabili made in Italy, accumulando brevetti che aprono le porte a una partecipazione vincente in Desertec, il programma europeo da 400 miliardi di euro nel versante Sud del Mediterraneo; ma anche la Fabbrica del sole di Arezzo, che ha costruito il primo idrogenodotto al mondo, la cereria Evelino Terenzi, attiva nel settore delle candele. Non mancano, infine, i distretti come quello della ceramica di Sassuolo che ha investito in innovazione tecnologica ed efficienza energetica, ottenendo risultati impressionanti: in 15 anni ha raddoppiato la produzione mantenendo invariate le emissioni di anidride carbonica.

Il settore green può davvero trainare l’economia italiana, basta crederci…e provarci seriamente!

 

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