Giornata mondiale dell’habitat: momento di riflessione sullo stato delle nostre città

Giornata mondiale dell’habitat: momento di riflessione sullo stato delle nostre città

Le Nazioni Unite hanno designato lo scorso lunedì 1° ottobre “Giornata mondiale dell’habitat”.

Città in corso di trasformazione e opportunità di costruzione è stato il tema scelto dall’Onu che ogni anno dal 1995 dedica il primo lunedì di ottobre alla riflessione sul nostro impatto ambientale. Il tema di quest’anno si concentra sui nuovi sistemi per l’edilizia che stanno trasformando un settore ad alto impatto ambientale, come quello dell’edilizia, in un’industria sostenibile.

Un tema che vuole sottolineare la necessità imminente di un piano globale per le città che senza una pianificazione urbana attenta portano a uno sviluppo caotico e senza futuro. Ne sono una testimonianza evidente gli enormi agglomerati urbani asiatici e le zone urbane nei Paesi in via di sviluppo dove la mancanza di un piano urbanistico mirato sta dando vita ad centri urbani disomogenei  e caotici con una densità di popolazione elevatissima. Basta pensare che la popolazione urbana in Asia è passata da 234 milioni nel 1950 a 1 miliardo nel 1990 e si stima raggiungerà 3.4 miliardi nel 2025.

La giornata dell’habitat di quest’anno ci impone una riflessione importante se consideriamo che oggi più del 50% della popolazione vive in città e si stima che nel 2050 tale percentuale raggiungerà il 70%, già nel 2030 su una popolazione totale stimata di 8.1 miliardi di persone, 5 miliardi vivranno in città.

Le Nazioni Unite ci invitano a riflettere su un nuovo concetto di città sollecitando le nostre responsabilità collettive per il futuro dell’ambiente perchè città senza una pianificazione urbanistica inevitabilmente hanno un enorme impatto ambientale. Invece città con una seria pianificazione possono continuare a costituire buone opportunità per gli attuali e futuri residenti.

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