In ogni casa italiana una vasta fornitura di elettrodomestici certo non manca mai.
Lavatrici, lavastoviglie ferri da stiro e tutti i simili raggiungono quota 46,5 apparecchi per famiglia.
Questo è uno dei dati raccolti da Ipsos su commissione di Ecodom, il Consorzio Italiano di Recupero e Riciclaggio degli elettrodomestici; ma ciò che più allarma della ricerca è quanti apparecchi in realtà non vengano neanche utilizzati.
Per l’esattezza 1 dispositivo su 5 resterebbe in disuso un pò per il non funzionamento, un pò per l’inutilità.
Al primo posto nella lunga lista dei poco usati ci sono condizionatori portatili (32%), seguiti dall’asciugatrice (21%) e dai boiler elettrici (16%) tra i grandi elettrodomestici. Le pianole (48%), seguite dai video registratori (43%) e dai monitor per il tubo catodico (38%) per i più piccoli.
Tutti questi oggetti in surplus determinano un aumento dei rifiuti non smaltiti correttamente.
Se fortunatamente la Grande Distribuzione e le municipalizzate locali si occupano dello smaltimento degli elettrodomestici più comuni e ingombranti, lo stesso non si può dire dei condizionatori portatili, dei bollitori, dei frullatori e trapani, i principali apparecchi elettrici che non trovano un giusto smaltimento.
E’ necessario quindi che ogni cittadino al momento dell’acquisto si concentri anche sull’utilità e la necessità di avere in casa un determinato prodotto in modo da ridurre il più possibile tutta quella lista di cose che oltre ad essere inutili inquinano il nostro ambiente.