La crisi economica ha imposto una stretta al credito in generale e, soprattutto, per le aziende a più alto tasso di innovazione, in particolare nel settore della green economy. Cosa fare dunque per riaprire il rubinetto e dare un nuovo impulso al green e di conseguenza alle offerte di lavoro in questo ambito? La risposta arriva da una serie di assemblee programmatiche organizzate dal Ministero dell’Ambiente e da 39 organizzazioni di imprese green.
In vista degli Stati Generali della Green Economy che si terranno a Rimini nell’ambito di Ecomondo-Key Energy il 7 e 8 novembre prossimi, l’ottava Assemblea programmatica ha varato diciotto misure a favore del credito sostenibile per la green economy.
Ecco le 18 misure:
1. Rafforzare la consapevolezza dei cittadini, del mondo politico e di quello economico sulla necessità di tutelare le risorse naturali e di produrre nuovi beni e servizi di qualità a ridotto impatto ambientale;
2. Migliorare e sviluppare la comunicazione agli investitori e ai mercati sui vantaggi della green economy;
3. Evidenziare come le imprese, che oggi sono più in grado di sopportare la crisi e di competere, sono quelle che sanno coniugare innovazione, internazionalizzazione e green economy;
4. Rafforzare strumenti economici che applichino una incentivazione/disincentivazione fondata sul principio chi inquina paga e sulla promozione delle iniziative e delle filiere industriali che utilizzano e distribuiscono prodotti a minor impatto ambientale;
5. Adottare misure di fiscalità ecologica, spostando parte del carico fiscale dal lavoro e dagli investimenti sul consumo di risorse;
6. Promuovere un migliore utilizzo delle risorse dei fondi europei e un rafforzamento delle iniziative europee;
7. Migliorare e rafforzare, agendo sulla regolazione e sulla leva fiscale, le iniziative degli istituti di credito per la green economy, come linee di credito dedicate per le imprese e i cittadini;
8. Fornire funding a basso costo alle banche/istituti di credito, il cui elevatissimo costo di provvista rende onerosi i finanziamenti per le aziende della green economy;
9. Promuovere e sostenere iniziative green oriented nell’ambito del venture capital e del private equity. La Cassa Depositi e Prestiti potrebbe, ad esempio, come fatto in altri comparti, avviare un fondo chiuso, dedicato alla green economy, sia di venture capital che di private equity;
10. Accrescere il contributo delle assicurazioni per il sostegno ad un’adeguata gestione del rischio ambientale, anche alla luce dell’intensificazione degli eventi calamitosi;
11. Incentivare investimenti e impiego di risorse finanziarie, pubbliche e private in modo mirato, nella direzione dei cambiamenti verso produzioni e consumi sostenibili;
12 .Integrare i dati e le informazioni specificamente collegati alle variabili ambientali all’interno dei sistemi di valutazione del credito;
13. Accrescere la domanda sia pubblica (public procurement) che privata di beni e di servizi ad alto valore ambientale, così da rafforzare il posizionamento degli operatori della green economy;
14. Agevolare l’efficienza energetica nella Pubblica Amministrazione attraverso la creazione di meccanismi incentivanti, sia diretti che indiretti tra i quali la riduzione dell’aliquota Iva su materiali e servizi o la riduzione dell’aliquota Ires sulle società veicolo costituite per la realizzazione degli interventi presso la Pa;
15. Creare un idoneo Fondo di Garanzia Nazionale.
16. Costituire un fondo misto pubblico-privato per sovvenzionate l’equity e la componente Iva;
17. Istituire finanziamenti specifici per gli interventi nell’edilizia residenziale (pubblica e non), volti a ridurre il grave problema del fuel poverty e istituire piani di ristrutturazione degli alloggi pubblici, attuando misure di efficienza energetica e ridefinendo i regimi e le strutture tariffarie per la trasmissione e la distribuzione dell’energia di rete in modo che abbiano una finalità sociale;
18. Supportare, anche con il sostegno a progetti pilota, la progettazione e la sperimentazione di strumenti finanziari innovativi, come i project bond, i social impact bond o altri meccanismi basati sul principio payment by results.