Il mondo del lavoro è rilanciato dal green

Il mondo del lavoro è rilanciato dal green

Le biomasse, il biogas e il green aiutano la nostra economia. Gli impianti di taglia medio piccola che la perizia tutta italiana sa produrre sfiorano il 60% dell’export. «Quella delle agroenergie è la filiera più competitiva fra le rinnovabili», nota il presidente Fiper, Walter Righini. «Nei prossimi dieci anni, può portare 600 mila posti di lavoro». In effetti, il rinascimento del green iniziato quattro anni fa con il varo degli incentivi (che dal 2013 prevede parametri allineati al resto d’Europa oltre all’obiettivo di produrre il 35% di energia pulita al 2020), ha fatto sì che il nostro Paese sia diventato uno dei leader proprio nelle biomasse e biogas. Cioè, negli impianti che generano energia da residui di produzione agroalimentare (mais, olive, uva, barbabietole, paglia, riso etc), reflui zootecnici, cippato di legno, rifiuti urbani. Oggi, siamo secondi solo alla Germania. In uno scenario economico tutt’altro che facile, insomma, si continua a creare lavoro. Per ingegneri, per laureati in agraria e biologia. E per le professioni a cascata.

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