Un nuovo modo per misurare l’impatto umano sulla natura è disponibile sul web.
E’ nata infatti la prima mappa on line italiana attraverso la quale ognuno di noi, con un semplice “clic”, può misurare, e contribuire a diminuire, l’impatto dell’uomo sull’ambiente.
Questo sistema innovativo è possibile grazie ad Aci (Antropentropia dei comuni italiani), che ha appunto realizzato un progetto no profit sviluppato nella community del Well-Being, del divulgatore scientifico Roberto Albanesi.
Questa realizzazione ha subito suscitato reazioni positive, tra cui quella dell’esperto Juan Carlos de Martin, del Politecnico di Torino, che al Sole24Ore ha dichiarato: «questo progetto è un esempio magistrale di come gli open data possono avere anche una finalità civica».
La mappa web di Aci utilizza i dati “aperti” delle Regioni, secondo le specifiche del progetto europeo Corine Land Cover.
Tali dati geografici dividono un territorio in celle e spiegano di cosa è composta ciascuna di esse: da un bosco a un campo, da una strada a una casa l’antropentropia rappresenta la quantità misurata di territorio “antropizzato”, ovvero occupato da cose create dall’uomo, in rapporto con la sua superficie totale.
L’interessante progetto sta creando la mappa dell’antropentropia di cinque regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Puglia, Sardegna), più la Provincia autonoma di Trento, ovvero le amministrazioni che rendono disponibili i dati a titolo gratuito. La loro rielaborazione -a cura di Antonio di Gennaro, esperto di bonifica di siti contaminati e collaboratore dell’Agenzia regionale di protezione ambientale del Lazio- produce mappe grafiche che consentono di vedere a colpo d’occhio il livello di antropizzazione di una zona.
I colori delle mappe vanno infatti dal verde (buona situazione), al giallo (pericolo), fino al viola (problemi gravi per l’ambente) e al nero (degrado ormai irrecuperabile).
Per quanto riguarda, invece, le aree non specificate dalle Pubbliche Amministrazioni saranno gli utenti a diventare parte attiva, mappando il proprio territorio dove abitano secondo le specifiche del progetto (il sito indica come fare e gli strumenti gratuiti da utilizzare, Google Earth e il software Gimp).
«La lettura delle mappe e, soprattutto, partecipare per completarle ci rende più consapevoli della ricchezza ambientale che stiamo perdendo. Ed è, in fondo, questo lo scopo di Aci», dice Albanesi.