Manager etico, dalla nicchia ai vertici. Come?

Manager etico, dalla nicchia ai vertici. Come?

Considerato da molti il manager del nuovo millennio, si tratta di una figura lanciata nel pieno della crisi che promette di rifiutare il soddisfacimento delle proprie ambizioni a discapito degli altri. L’etica viene considerata un valore economico per l’impresa e l’obiettivo di un business manager deve essere quello di servire un bene più grande.

Il manager etico è un conoscitore degli standard ambientali e sociali, in pratica di tutto ciò che concerne con la sostenibilità. Ma non solo, deve conoscere e interagire con tutto il management e i responsabili delle diverse funzioni aziendali per poter intervenire sui progetti. Questo permette al manager etico di avere buone possibilità di carriera e passare poi ad altre funzioni.

Si tratta attualmente di una figura di nicchia, vista comunque in forte crescita nei prossimi cinque anni. I manager della Csr (Corporate Social Responsability) stanno crescendo secondo una ricerca della Kpmg condotta su 34 Paesi. Tra le 100 maggiori società di ciascuno Stato considerato (tra cui l’Italia), chi fa il reporting di sostenibilità è passato dal 53% del 2008 al 64% dell’anno scorso.

In Italia, sempre secondo questa indagine, c’è la tendenza a considerare la Csr una parte fondamentale delle strategie aziendali anche nelle aziende di medie dimensioni.

Che cos’è l’etica? Con etica ci si riferisce al ramo della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati (fonte Wikipedia).

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