Sono oltre un milione i pasti bio giornalieri nelle mense scolastiche italiane. E’ quanto emerge da un’elaborazione su dati Biobank realizzata in occasione della XIII edizione della Biodomenica, la campagna dedicata all’agricoltura biologica di AIAB, in collaborazione con Coldiretti e Legambiente che si terrà il 7 ottobre in numerose piazze italiane. Secondo l’analisi di Aiab, Coldiretti e Legambiente negli ultimi cinque anni nelle mense italiane si è passati da 924 mila a un milione 111 mila pasti, con una crescita di oltre 187 mila. Le posizioni di vertice sono occupate dalla Lombardia con circa 250 mila pasti, poi c’è il Lazio con 181 mila pasti, l’Emilia Romagna con 138 mila, la Toscana con 129 mila, il Piemonte con 98 mila e il Veneto con 84 mila.
“Le attività di formazione ed il cibo proposto in mensa sono strumenti fondamentali per fornire le basi di una alimentazione sana e consapevole – spiegano Aiab, Coldiretti e Legambiente – Attuare questi percorsi a scuola significa riconoscere che la promozione della salute non è delegabile al solo sistema sanitario e significa anche dare finalmente all’educazione alimentare la stessa importanza di tutte le altre materie di studio”.
La “mappa delle mense bio” conferma la leadership del centro Nord: sono 765 fra Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Valle d’Aosta, Friuli, Emilia Romagna, Trentino e Lombardia, altre 208 sono distribuite fra Toscana, Marche, Umbria e Lazio e 143 fra Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Per un totale nazionale di 1.116 mense.
“Questi dati – spiegano Coldiretti, AIAB e Legambiente – nascono da un patrimonio di oltre un milione di ettari a livello nazionale dedicati alle coltivazioni bio e con più di 48 mila aziende attive nel settore. Saranno loro a scendere nelle piazze di tutta Italia il 7 ottobre per incontrare i cittadini e spiegare l’agricoltura biologica nelle sue pratiche”.
BioDomenica, infatti, sarà una giornata all’insegna di prodotti di qualità, legati al territorio, alle sue tradizioni e alla sua cultura, per far conoscere le tecniche produttive e le pratiche ecocompatibili dell’agricoltura biologica, ma anche per riflettere su un sistema di produzione sostenibile che coniughi il diritto a una sana alimentazione con l’ambiente. Un diritto che parte dall’infanzia con l’adozione di abitudini alimentari corrette per la promozione della salute.
Secondo me il BIO dovrebbe essere più pubblicizzato e dimostrare le differenze alla gente tra un prodotto bio e uno convenzionale.