Proprio nei giorni in cui Dian Fossey, la zoologa americana che dedicò la vita allo studio e alla conservazione dei gorilla di montagna, e finì uccisa dai bracconieri, avrebbe compiuto 82 anni (il 16 gennaio), i ricercatori dell’International Gorilla Conservation Programme, coalizione di cui fa parte anche il WWF, hanno scoperto che in una delle popolazioni di gorilla di montagna del Parco Virunga è nato un piccolo. Ora il gruppo ha raggiunto i 20 individui!
“Ieri abbiamo dedicato parte della nostra giornata a ricordare Dian Fossey – racconta Anna Behm Masozera, che come la Fossey vive in Rwanda, dove lavora per l’IGCP per proteggere questi straordinari primati a rischio estinzione. La straordinaria passione che la Fossey ha messo nel suo lavoro è oggi ancora viva nei ricercatori che lavorano qui e che si impegnano ogni giorno sotto il suo esempio. Ciò che può sembrare impossibile – conclude Anna – proteggere una specie contro forze schiaccianti come gli interessi economici, può essere reso possibile quando le persone lavorano unite e con passione. Sono fermamente convinta che ci sia tanto cuore applicato alla conservazione, quanto vi è l’intelletto”.
Ma nuove minacce stanno emergendo, che Dian probabilmente non avrebbe mai immaginato. La compagnia petrolifera britannica SOCO sta infatti progettando nuove ricerche petrolifere proprio in una delle aree dove vivono gli ultimi gorilla di montagna. Il WWF si sta battendo per tenere fuori le esplorazioni petrolifere dalla Repubblica Democratica del Congo e dal Parco Virunga.