Verrà presentato quest’oggi, due luglio, il dossier dell’Associazione Comuni Virtuosi che svela i conti del settore, e indica proposte che potrebbero portare rilevanti risorse economiche ai comuni in un momento di crisi come quello che gli enti locali stanno attraversando.
Lo studio sarà esposto da Luca Fioretti e Ezio Orzes per l’ACV e da Attilio Tornavacca di ESPER alle ore 11.30 presso la Sala Conferenze Stampa di Palazzo Montecitorio.
L’Associazione Nazionale Comuni Italiani ridefinirà, entro l’autunno, i termini degli accordi con il CONAI, il Consorzio che rappresenta tutti i consorzi di filiera degli imballaggi.
Da una corretta revisione di questo accordo potrebbero arrivare molte risorse economiche ai comuni da poter poi utilizzare per finanziare i servizi di raccolta dei rifiuti.
Gli imballaggi costituiscono il 35-40% in peso e il 55-60 % in volume della spazzatura che si produce ogni anno in Italia. Per ogni imballaggio prodotto e immesso nel mercato, il produttore versa ai consorzi un contributo che dovrebbe essere trasferito ai comuni quando l’imballaggio, passando per la raccolta differenziata, viene riconsegnato ai consorzi. Sono cifre importanti, che dovrebbero essere destinate a coprire i costi di raccolta e, se ben utilizzate, contribuire concretamente a diminuire la bolletta dei cittadini.
Ma delle centinaia di milioni di euro all’anno che vengono incassati dal Sistema Conai, solo poco più di un terzo viene girato ai Comuni e queste risorse spesso non entrano neppure nelle casse comunali poiché vengono in gran parte utilizzate per pagare le piattaforme private che si occupano delle preselezione di tali flussi.
I dati emersi hanno evidenziato lo stato di notevole svantaggio in cui versano i Comuni italiani rispetto ai loro pari europei. Di fatto i nostri Enti Locali si trovano ad affrontare con scarsissime risorse e strumenti una situazione di massima difficoltà su cui non hanno la possibilità di incidere a monte nel processo di formazione dei rifiuti da imballaggi (i Comuni non possono infatti influenzare le modalità di consumo e progettazione degli imballaggi o rendere obbligatorio il vuoto a rendere).
Per quanto riguarda la produzione di imballaggi si sta assistendo ad un aumento della loro complessità che determina delle criticità di gestione, dalla fase di corretta differenziazione nelle case fino a quelle successive di raccolta- selezione-riciclo. Soprattutto per quanto riguarda la plastica sono le stesse associazioni di riciclatori, come Plastic Recyclers Europe, che identificano in un marketing orientato soprattutto all’impatto estetico, a discapito della riciclabilità, una possibile minaccia al raggiungimento degli obiettivi di riciclo europei.