Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti: Porta la sporta

Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti: Porta la sporta

Con la quarta edizione della Settimana Nazionale Porta la Sporta che avverrà in concomitanza con la SERR – Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti dal 16 al 24 novembre si chiude la stagione degli eventi nazionali della Campagna Porta la Sporta, nata nel 2009 per informare e diffondere consapevolezza sulle conseguenze dei diversi stili di vita e di consumo sullo stato attuale del pianeta.

Il punto di partenza scelto per la narrazione è stato il sacchetto di plastica in quanto testimonial d’eccellenza dell’inquinamento ambientale da plastica -diffuso ormai a livello globale- e in quanto emblema di un consumismo fuori controllo.

La Campagna Porta la Sporta è stata l’unica iniziativa che ha lavorato a livello nazionale e in modo mirato e continuativo per preparare l’opinione pubblica al divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica di cui si parlava dal 2007.

Attraverso un’attività di comunicazione capillare ha promosso presso enti locali, associazioni di varia natura e aziende, tra cui la Grande Distribuzione, un pacchetto mirato alla riduzione del sacchetto monouso. Con il supporto del suo sito ha fatto informazione sul danno ambientale derivato dalla plastica ma anche sulla necessità di andare oltre ad un consumo “usa e getta” per evitare che, invece di ridurre drasticamente il consumo di monouso, si potesse passare ad utilizzare un altro materiale “usa e getta”, seppur biodegradabile, a parità di consumo.

In un mondo in crisi di risorse, minacciato dagli effetti del riscaldamento climatico va fatto un uso calibrato e responsabile delle risorse.
Servono scelte coraggiose su grande scala che affrontino radicalmente le cause che determinano gli sprechi di qualunque tipo di risorsa, e i conseguenti impatti ambientali. Altrimenti il solo passaggio a materiali meno impattanti nel fine vita si rivela ambientalmente poco rilevante.

Che sia possibile intervenire sul consumo di shopper “usa e getta” lo dimostra l’esito di un monitoraggio avvenuto in 13 comuni che hanno partecipato a “Sfida all’ultima sporta”. Per sei mesi i punti vendita partecipanti hanno conteggiato il consumo di sacchetti monouso con l’obiettivo di ridurne il consumo. In palio 20.000 euro da destinare alla scuola locale per il Comune che avesse registrato il consumo pro capite più basso di sacchetti monouso.

In estrema sintesi l’esito emerso dalla lettura dei dati è quello che il consumo di shopper dipende dal rivenditore. E’ il proprietario o il direttore del punto vendita che, direttamente o indirettamente (con le istruzioni o l’informazione impartita al personale), ne determina i livelli di consumo. Fattore determinante è la cessione gratuita di sacchetti che alimenta un’abitudine che la maggior parte dei clienti sarebbe disponibile a cambiare adeguandosi velocemente.

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