Finalmente i dati sulla ricerca per la difesa dell’ambiente iniziano ad emergere coinvolgendo moltissimi campi.
Oggetto di analisi questa volta è stata l’acqua e il suo utilizzo. Per quanto riguarda l’Italia, ma non solo, il risultato è a dir poco allarmante: ben il 30%, infatti, delle acque che passano tra i tubi della penisola viene sprecato.
Questo record, negativo, ha dato all’Italia il titolo di nazione peggiore riguardo al consumo idrico; in altri termini, ben il 1/3 dell’acqua viene perso ma, fortunatamente, in Europa esistono nazioni più sensibili a questo tema.
La Svezia, per esempio, spreca solo il 17% mentre la Gran Bretagna il 19% e la Spagna il 22%. I primati in positivo si spera, a questo punto, diventino uno stimolo per la Penisola e portino ad una tanto agognata normativa corretta.
Alcuni passi, fortunatamente, sono già stati fatti, ad occuparsi della materia idrica sarà infatti l’Autorità per l’energia, grazie al decreto “Salva-Italia”.
Il Garante dovrà quindi fare molta attenzione non solo all’energia elettrica ed al gas, ma anche a tutto ciò che concerne il ciclo dell’acqua, analizzandola dall’origine fino alla depurazione.
Il presidente dell’Autorita’ Guido Bortoni ha subito dimostrato di essere sensibile al tema affermando che l’acqua e’ un bene primario per la vita dei cittadini, più dell’energia, ed è quindi necessario intervenire con manovre di risanamento delle infrastrutture e non solo.
Quest’oggi, 3 Dicembre, a Milano si terrà la Conferenza Nazionale sulla regolazione dei servizi idrici, ed il tema inerente alla necessità di interventi strutturali idrici sarà all’ordine del giorno.
Secondo Bortoni, infine, saranno necessarie anche regolazioni pro-investimenti in modo da promuovere la realizzazione di opere a servizio del cittadino e dell’ambiente, evitando sprechi e favorendo, quindi, un corretto smaltimento.