Le ultime cifre relative al trattamento delle acque reflue in Europa evidenziano miglioramenti nella raccolta e nel trattamento, anche se sussistono notevoli differenze tra gli Stati membri. I paesi all’avanguardia, tra cui l’Austria, la Germania e i Paesi Bassi, si sono conformati in larga misura alle norme minime dell’UE per il trattamento delle acque reflue e molti altri hanno raggiunto risultati non dissimili. Gli Stati membri “nuovi”, che sono partiti da una situazione iniziale meno favorevole, hanno anch’essi registrato un miglioramento generale della raccolta e del trattamento, nonostante vantino tassi di conformità inferiori. Questi progressi vanno di pari passo con considerevoli investimenti di sostegno dell’UE, per un importo pari a 14,3 miliardi di EUR nel periodo 2007-2013.
Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha dichiarato: “Il trattamento delle acque reflue è un test fondamentale per la società: Eliminiamo i rifiuti che produciamo o stiamo rovinando l’ambiente da cui dipendiamo? Sono soddisfatto di vedere che le tendenze vanno nella direzione giusta e sono lieto di constatare che l’azione della Commissione, che associa misure di sostegno finanziario a, se necessario, azioni legali, sta dando i suoi frutti a vantaggio dei cittadini europei.”
La relazione evidenzia che la maggior parte (91%) del carico inquinante proveniente dalle grandi città dell’Unione europea beneficia di un trattamento più rigoroso, e ciò costituisce un notevole miglioramento rispetto alla situazione descritta nella relazione precedente (77%).
Inoltre, il migliore trattamento delle acque reflue e la minor quantità di scarichi di acque reflue non trattate nell’ambiente hanno indubbiamente consentito di migliorare la qualità delle acque di balneazione (cfr. IP/13/445). All’inizio degli anni’ 90, solo il 60% circa dei siti di balneazione vantava acque di qualità eccellente, mentre oggi tale cifra è pari al 78%.
A norma della legislazione dell’UE stabilita nel 1991, gli Stati membri sono tenuti a dotarsi di sistemi di raccolta delle acque reflue urbane e a garantire che l’acqua che entra nei sistemi di raccolta subisca un opportuno trattamento “secondario” volto a rimuovere le sostanze inquinanti. Le acque reflue che arrivano in aree sensibili (quali i siti di balneazione o le riserve di acqua potabile, ad esempio) sono sottoposte a un’ulteriore forma di trattamento più rigorosa.