Allarme materie prime, quanto è strategico il riciclo

Allarme materie prime, quanto è strategico il riciclo

Il consorzio ReMedia, fra i principali sistemi collettivi italiani non profit per la gestione ecosostenibile dei Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettrice ed Elettroniche), fa il punto sull’accessibilità alle materie prime in un contesto europeo in cui la scarsità delle risorse, la dipendenza dalle importazioni e un sistema produttivo sempre più in difficoltà non sembra uno scenario così tanto lontano.

Durante il convegno “Hi-Tech & Ambiente”, giunto quest’anno alla terza edizione, nella splendida cornice del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, il Consorzio ha approfondito il tema con il Special guest Woodrow Clark, economista e Premio Nobel per la pace 2007, il quale ha dato una visione globale sulla situazione che il pianeta sta vivendo: “Siamo giunti alla fine della dipendenza globale dal petrolio. Il mondo non può più essere vincolato a risorse energetiche non rinnovabili che inquinano l’ambiente, causando cambiamenti climatici. Gli abitanti, i governi e le aziende di tutto il mondo si stanno convertendo all’energia rinnovabili e al riciclo e riutilizzo dei materiali per poter generare energia pulita per case, uffici e mezzi di trasporto”.

Il dibattito ha coinvolto rappresentanti delle Università, di aziende di primo piano, dell’Unione Europea e delle istituzioni, tra cui il rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone che sottolinea il compito fondamentale delle università di formare risorse con competenze all’avanguardia in un contesto globale in cui il rapporto tra innovazione e sostenibilità sta profondamente e rapidamente cambiando e dove è necessario rendere sempre più sostenibili le tecnologie.

Tra le materie prime, un ruolo rilevante è assegnato ai cosiddetti metalli di “alta tecnologica”, quali cobalto, platino, titanio e terre rare, elementi essenziali per la riproduzione di apparecchiature hi-tech.

“Grazie al riciclo, gli apparecchi elettrici ed elettronici a fine vita diventano una risorsa strategica poiché danno la possibilità di recuperare quantità significative di materie prime seconde da reintrodurre nel ciclo produttivo”, dichiara Danilo Bonato, Direttore Generale di ReMedia, che durante il dibattito ha presentato il report di sostenibilità del Consorzio. “Nel 2010 ReMedia ha raggiunto ottimi risultati con un tasso di raccolta del 37% rispetto all’immesso sul mercato e un tasso di riciclo pari al 91%, cifre che hanno portato a oltre 40.000 tonnellate di materiale recuperato, pronto per essere immesso nuovamente nei cicli produttivi, e benefici ambientali pari a 182.296 tonnellate di emissioni di C02 evitate e 22.350 TEP di energia risparmiata”.

Aumentare la comunicazione verso i cittadini sui temi del riciclo e della raccolta dei rifiuti elettronici è fondamentale per ReMedia, anche partendo dai più piccoli, nelle scuole elementari. Il prossimo settembre si concretizzerà, infatti, un progetto che coinvolgerà più di 20.000 studenti in 10 grandi province italiane. Obiettivo: comunicare in modo divertente i comportamenti corretti di raccolta e l’importanza di favorire il recupero delle tecnologie a fine vita.

A titolo di esempio, una tonnellata di telefoni cellulari contiene mediamente 110 chilogrammi di rame, 60 chilogrammi di ferro, 15 di nichel e 4 di altri metalli preziosi, mentre da un vecchio televisore a tubo catodico si possono recuperare il 90% di materiali da riutilizzare.

“Per Panasonic, l’ecologia nel business rappresenta un tema centrale fin dalla propria fondazione nel 1918; abbiamo da tempo preso coscienza della scarsità di materiali, in particolare di cobalto, rame, litio e platino” afferma Claudio Lamperti, Amministratore Delegato di Panasonic Italia, tra i relatori intervenuti al dibattito. “Per questo motivo è stato fissato un obiettivo ambizioso per il 2018: diventare l’azienda elettronica numero 1 nella Green Innovation. E lo faremo lavorando alla riduzione delle emissioni di CO2 su scala mondiale per 50 milioni di tonnellate, utilizzando il 16% di materie prime riciclate nelle nostre produzioni, aumentando l’efficienza ecologica degli impianti grazie al riciclo del 99,5% dei materiali utilizzati, educando gli studenti (100.000) al comportamento ecologico, attraverso il nostro progetto “Kids school-eco learning”.

Jan-Willem Scheijgrond, Director Environment, Health & Safety di Philips Europe ha spiegato: “La nostra società ha bisogno di trasformarsi da una società lineare ad una circolare, rendendo minimo il consumo delle risorse, dando ai materiali un ciclo di vita. Per arrivare a questo risultato, auspicato anche dall’UE, Philips ha introdotto nel 2010 un programma di 5 anni per contribuire agli obiettivi dell’Unione Europea. Nello specifico, la nostra azienda si propone di migliorare l’efficienza energetica dei prodotti del 50%, di raddoppiare la quantità di RAEE raccolti e recuperati e di chiudere il cerchio utilizzano i materiali ottenuti dal riciclo nei nuovi prodotti”.

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