E’ stata inaugurata quest’oggi a Doha, in Qatar, l’edizione numero XVIII della Conferenza delle Nazioni Unite sui Mutamenti Climatici che si concluderà il sette Dicembre.
L’evento, data l’importanza degli argomenti di discussione, vedrà la partecipazione di circa 17.000 delegati provenienti da più di duecento Paesi.
Ordine del giorno è il rinnovo del protocollo di Kyoto, in scadenza l’ultimo giorno del 2012, inoltre Christiana Figuere, responsabile delle Nazioni Unite per il clima, ha evidenziato la possibilità di adottare un nuovo trattato globale sul clima.
Verranno perciò analizzati gli eventuali passi fatti a favore della riduzione di emissioni gas-serra e tutti i comportamenti assunti da ciascun governo.
Come evidenziato dagli studiosi, la situazione è grave e proprio pochi giorni fa se n’è avuto un esempio lampante: l’uragano Sandy, che ha messo in ginocchio gli Stati Uniti senza risparmiare nessuno, potrebbe diventare un fatto abituale e non un evento sporadico.
La crescita esponenziale della temperatura globale provocherà inoltre un innalzamento del livello del mare, oltre a sbalzi di temperatura che avranno, come conseguenza, disastri naturali.
I primi della lista nera dei più a rischio, in caso si verifichino questi eventi, saranno le isole e le zone intertropicali, ma i fenomeni poi si estenderebbero a tutto il Pianeta.
L’OASIS, alleanza dei piccoli stati insulari ha denunciato a proposito che un solo aumento della temperatura di 1,5 gradi darebbe una condanna definitiva alle 27 nazioni del gruppo.
Secondo gli esperti se non si attuano manovre d’emergenza immediatamente, le temperature potrebbero salire di 4 gradi entro la fine del secolo, superando così le soglie limite di sopportazione del clima.
Questa grande conferenza è stata inaugurata da Maite Nkoana-Mashabane, Ministro degli Esteri Sudafricano, che ha già diretto lo scorso anno il vertice di Durban e per la prima volta ad ospitare questo evento Onu è un Paese Arabo, indice di come questo tema vada oltre confine e coinvolga il mondo intero.
