L’inverno si avvicina e l’influenza è dietro l’angolo, ma quella emersa in questi giorni riguardante l’ambiente è decisamente più preoccupante.
Già la Banca Mondiale aveva denunciato l’altissima probabilità di febbre del Pianeta, ovvero un innalzamento della temperatura terrestre di alcuni gradi entro il 2060, ora questa brutta previsione sembra diventare realtà.
A Bruxelles, infatti, è stato esposto il più recente rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), dove la protagonista di questa triste storia è L’Europa.
Il surriscaldamento nel vecchio continente ha, purtroppo, toccato cifre record: 1,3 gradi dal 2002 allo scorso anno rispetto agli anni precedenti alla neo industrializzazione.
Nell’occasione Jacqueline McGlade, direttore esecutivo Aea ha voluto evidenziare come questo studio abbia tristemente confermato la previsione dell’ Ipcc, Intergovernmental panel on climate change.
La politica verso un rinnovamento tecnologico a favore dell’ambiente sembra faticare ad emergere, anzi, per quanto riguarda le emissioni di gas serra il dato, analizzato dal Programma Onu per l’Ambiente, mostra una crescita (14% in più rispetto alla previsione per il 2020) e non una diminuzione.
Un’ulteriore preoccupazione arriva dalla Groenlandia, dove i ghiacci hanno raggiunto cifre record nello scioglimento (il doppio rispetto agli anni’90), ed anche i ghiacciai sulle Alpi non sono scampati a questa febbre: quasi due terzi rispetto al 1850 se ne sono andati.
Tra le nazione del Vecchio Continente il campanello d’allarme suona più forte in Italia dove, data la conformazione che spazia dai mari ai monti, la vulnerabilità è ai livelli massimi.
Secondo le parole di McGlade si può inoltre evincere che il Sud del Mediterraneo è l’area più sottoposta all’aumento di calore e siccità, e la necessità di politiche imminenti si fa sempre più impellente.
Il direttore generale Aea ha infine cercato di spronare gli apparati governativi denunciando che, data la velocità del fenomeno, nel corso della vita si dovrà affrontare di certo una delle soglie considerate critiche nel dibattito scientifico.