Gli ultimi dati del 2011 dimostrano che l’arredamento è un settore molto proficuo, in grado di muovere – solo in Italia – un giro d’affari di quasi 2,5 miliardi di euro. Un mercato vitale per l’economia e per l’export, con un peso ambientale consistente, che – se solo volessimo – si potrebbe limitare senza troppi sforzi: dai legni da foreste sostenibili alle vernici naturali, dai materiali di riciclo alle certificazioni eco, sono numerosi i consigli da seguire per realizzare una casa più leggera e molto più eco-friendly.
Dalle catene di vendita più a basso costo fino a quelle di lusso, è sempre più facile per chi deve arredare casa acquistare mobili costruiti con materiali certificati, su design orientati alla sostenibilità. Molte note marche di arredamento hanno almeno una linea di produzione dedicata a chi cerca di coniugare lo stile al rispetto per l’ambiente. I prodotti eco sono spesso evidenziati nei cataloghi con appositi simboli o in spazi riservati.
Un approfondimento a parte, deve essere dedicato al legno. Come faccio a sapere che è davvero sostenibile? Prima di tutto, è bene accertarsi che non provenga da taglio illegale. Come si fa? Si cerca in etichetta uno dei due marchi che indicano la provenienza del legname da foreste a gestione sostenibile: Fsc (Forest Stewardship Council) o Pefc (Pan-european Forest Certification Council).
I legni esotici – anche se apparentemente più belli degli altri – sono evidentemente quelli a maggior impatto, perché possono essere trattati con pesticidi vietati nel nostro Paese. Inoltre, arrivano da lontano e il loro trasporto è causa di notevoli emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Perché non privilegiare, allora, i tanti e bei legni nazionali o europei, primi fra questi pino, abete, faggio, rovere, larice?
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