“Promuovere la cultura del riciclo e del riuso è uno dei “fondamentali” sociali per consentire all’Italia di allinearsi all’Europa in materia di gestione dei rifiuti e, soprattutto per attuare quella “rivoluzione” ambientale ed economica che vede il rifiuto non più come uno scarto, un problema, bensì come una risorsa anche economica, capace di innescare e alimentare una filiera produttiva. E quindi di dare anche lavoro in un settore della green economy. La mappa dei “Comuni Ricicloni”, disegnata anche quest’anno da Legambiente, ci restituisce il consueto quadro a macchia di leopardo dove eccellenze, al nord come al sud, si alternano a carenze gravissime, basti pensare alla situazione di Roma. Occorre insistere nel costruire progetti e mentalità. Il Ministero dell’Ambiente con la sua campagna “Faladifferenza” sta raccogliendo un quadro interessante e complesso di micro-realtà locali ma, al contempo sta verificando quando sia sentita finalmente fra i cittadini l’esigenza di differenziare i rifiuti.Istituzioni e società civile possono e devono lavorare insieme per questo comune obiettivo che è di civiltà ma anche di sviluppo”.