Due occasioni da non perdere a novembre per incontrare la nota stilista e designer tessile olandese Claudy Jongstra. Dal 22 al 24 farà parte della giuria di Open Design Italia 2013, manifestazione-concorso dedicata al design autoprodotto e di piccola serie che si svolgerà al Terminal San Basilio nell’ambito di Venezia 2019 Salone Europeo della Cultura. Venerdì 22, il giorno dell’apertura, la Jongstra terrà alle 17.00 una conferenza dove spiegherà la sua filosofia artistica. Lunedì 25 novembre la troveremo presso l’Istituto Europeo del Design di Venezia, a Palazzo Franchetti, Campo Santo Stefano, S. Marco, dove condurrà insieme al suo socio ed “alter ego” Marleen Engbersen un laboratorio seguito da una conferenza per illustrare la sua filosofia e l’uso e il trattamento della lana per la creazione del feltro, materiale di riferimento delle sue opere.
Da anni ormai nota ed affermata a livello internazionale sulla scena dell’architettura per i suoi rivestimenti murali, i wallcoverings e tapestries, opere e istallazioni di feltro, l’arte di Claudy Jongstra svela il suo desiderio di incuneare, grazie all’integrazione di materiali altamente “tattili” e naturali, un senso di bellezza e di appartenenza agli spazi pubblici.
Vuole creare un ambiente più umano, più morbido, e portare gioia e significato alla vita quotidiana e, nel caso delle installazioni presenti alle Nazioni Unite o il World Economic Forum, aiutare i potenti a prendere decisioni a un livello più istintivo a beneficio della sostenibilità nel mondo. “…Si è perso il legame con la natura. Le persone rimangono stupite nel vedere come la natura possa creare cultura. Vivono una vita indaffarata e perseguono il successo professionale ma io percepisco il grande vuoto intorno a me di superficialità e consumismo frenetico. La nostra speranza è quella di riuscire a risvegliare le conoscenze più profonde delle persone.”
Claudy Jongstra, artista poliedrica, designer, architetto, alchimista, coltivatrice bio-dinamica, allevatrice e perfino apicoltrice, è considerata a giusto titolo una delle figure più innovative e importanti del nuovo panorama creativo internazionale. Ha collaborato con architetti famosi come Jo Coenen e Rem Koolhaas e con stilisti come John Galliano, Christian Lacroix e Alexander van Slobbe. Ha ricevuto l’Amsterdam Prize for the Arts (2005), premio del Prins Bernhard Cultuurfonds per le arti e l’architettura applicate (2008) e due premi per la sostenibilità. Le sue opere rendono più accoglienti ospedali e istituti psichiatrici come nuova espressione di architettura che diviene vera e propria esperienza estetica, altamente emotiva e coinvolgente, facendo diventare “vicini” spazi altrimenti destinati al mero transito asettico del grande pubblico. Troviamo i suoi arazzi nei musei quali il il Museum of Modern Art a New York e il Victoria & Albert Museum a Londra, il Stedelijk Museum di Amsterdam, il Cooper Hewitt Design Museum a New York, nei palazzi pubblici di tutto il mondo come per esempio il Lincoln Center a New York, il Barnes Museum di Philadelphia e la Biblioteca pubblica di Amsterdam.