Quest’oggi Legambiente con Filea Cgil ha presentato il primo rapporto su Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio «Costruire il futuro».
Ad ospitare l’esposizione del risultato di questo lavoro congiunto è stato il Salone Internazionale dell’edilizia a Bologna.
L’analisi ha riguardato la situazione dell’edilizia sul territorio e quanti e quali mezzi siano stati impiegati per avvicinarsi alle nuove necessità ambientali ed energetiche.
Il risultato non è stato assolutamente positivo anzi ha mostrato una evidente situazione di stallo nelle costruzioni.
La proposta mossa da Legambiente e Filea è quindi quella di istituire un dipartimento nazionale che fornisca sicurezze a favore dell’innovazione energetica nell’edilizia e di stabilire,oltre agli obblighi derivanti dalle Direttive europee, un obbligo minimo di Classe A per tutti i nuovi interventi dando inoltre certezze sugli incentivi.
Un’ulteriore necessità, sottolineata anche da Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, è quella di stabilizzare il credito di imposta del 55% per il risparmio energetico che ha già portato a ben 1.400.000 interventi, per circa 17 miliardi di euro di investimenti, e che soprattutto ha creato oltre 50 mila posti di lavoro all’anno.
Il presidente di Legambiente, Pier Vittorio Cogliati Dezza ha inoltre sottolineato come la crisi abbia fatto precipitare il mercato immobiliare e con esso il numero di posti di lavoro. Puntando però sull’innovazione e la messa in sicurezza degli edifici questo ramo dell’economia italiana troverebbe un ottimo rilancio.
Non bisogna dimenticare inoltre che il 60% degli edifici ad uso residenziale è stato costruito prima dell’introduzione della legge antisismica del 1974. Concentrarsi quindi su questo settore non sarebbe solo una buona idea ma un assoluto dovere considerando i recenti disastri e tragedie che hanno coinvolto in particolare l’Emilia e L’Aquila.