Finalmente sono disponibili i tee in plastica biodegradabile che, tra una buca e l’altra, permettono anche ai giocatori e agli appassionati di golf di dare il loro contributo alla salvaguardia della natura.
Quali altri sportivi, meglio degli appassionati di golf, sono in grado di comprendere l’importanza della tutela della natura e del territorio, che fanno da scenario al loro sport preferito? Ogni anno non si contano i tee in materiale plastico che si disperdono sui green di tutto il mondo dando il loro piccolo, ma triste apporto all’inquinamento ambientale.
La tecnologia che permette di ottenere tee di plastica biodegradabile si chiama ECM MasterBatch Pellets™. Le caratteristiche tecniche e fisiche dei tee prodotti con plastica contenente ECM non vengono alterate, rendendoli perfetti per la loro funzione e allo stesso tempo rispettosi dell’ambiente.
CHAMP, leader sul mercato degli accessori da golf, ha scelto ECM per realizzare la linea di tee biodegradabili Zarma FLYtee™, acquistabili in Italia presso rivenditori specializzati.
Com’è possibile biodegradare la plastica tradizionale con ECM? ECM MasterBatch Pellets™ è una tecnologia, unica nel suo genere, che, aggiunta nei normali processi produttivi, rende i materiali plastici aggredibili dai microorganismi normalmente presenti in natura, che li metabolizzano trasformandoli in acqua, anidride carbonica e biomassa, in tempi inferiori del 95-99% rispetto ai normali tempi di degradazione della plastica che sono, come è noto, dell’ordine di centinaia o migliaia di anni.
La possibilità di biodegradare la plastica tradizionale, consente di minimizzare l’impatto ambientale e ridurre i rischi per l’ecologia. Tra i benefici di ECM, inoltre, c’è il fatto che, pur conferendo al prodotto di plastica la capacità di biodegradarsi, non toglie allo stesso la proprietà di poter essere riciclato nelle normali strutture di riciclo municipalizzate, permettendo così la creazione di nuovi prodotti.
La creazione di prodotti in plastica biodegradabile con ECM, non prevede l’impiego di prodotti agricoli quali cereali, patate e altre materie prime, alla base dell’alimentazione umana e animale, evitando il conseguente sfruttamento del suolo e delle risorse idriche. Nel rispetto di un idea di sostenibilità ampiamente condivisa dove l’interazione dell’insieme di relazioni tra le attività umane e la biosfera alterano il meno possibile il contesto biofisico globale.