Greenpeace conquista le grandi marche grazie a Detox

Greenpeace conquista le grandi marche grazie a Detox

Greenpeace detta la moda, e lo fa con uno stile inconfondibile. Il cigno verde lo scorso anno ha indetto la campagna “Detox”, per sensibilizzare le persone e spronare le grandi marche a non utilizzare materiali tossici per la realizzazione dei capi di abbigliamento.
La richiesta di Greenpeace e l’impegno da parte delle case di moda è quello di non rilasciare, entro il 2020, sostanze chimiche pericolose oltre al rendere noto alle comunità locali circostanti gli impianti di produzione e le quantità di tali sostanze rilasciate negli scarichi in acqua.

In tantissime hanno già accettato la proposta dell’associazione ambientalista e tra le tante spicca lo storico marchio produttore di jeans, famoso in tutto il mondo, Levi’s.

Si è inoltre certi che grazie alla partecipazione di questa nota azienda saranno moltissime a seguirla. Hanno infatti seguito il trend Zara, Mango ed Esprit favorendo così una moda atossica e pulita.

Levi’s però si sta affermando senza dubbio come leader della campagna, avendo scelto anche di togliere, entro il 2015, i PFC, composti perfluorinati) compresi quelli persistenti e cancerogeni che intaccano il sistema nervoso e disturbano crescita e sviluppo.

Inoltre la casa di jeans diffonderà, entro i prossimi 6/7 mesi, i dati in merito ai tassi d’inquinamento dei 15 dei suoi maggiori fornitori in Cina, Messico e altri Paesi in via di Sviluppo.
E ancora entro la fine dell’anno prossimo saranno disponibili gli studi su altri 25 fornitori dislocati in tutto il mondo.

Per questo grande risultato, punto di partenza e non di arrivo, Greenpeace ringrazia le oltre 200 mila persone che, solo nella prima settimana, hanno aderito alla petizione on line grazie anche ai social come Facebook e Twitter e, con loro, tutti quelli che hanno pacificamente manifestato di fronte ai negozi di quasi 100 grandi città nel mondo.

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