Arriva la nuova “ecoguida” di Greenpeace dedicata, quest’anno, ai prodotti elettronici.
Sfogliando le pagine balza subito all’occhio come, nonostante molte aziende si stiano adoperando per la realizzazione di oggetti rispettosi dell’ambiente, la maggior parte dei prodotti tecnologici sfrutti energia dalla poca ecosostenibilità.
Caey Harrell, analista di Greenpeace International, ha quindi lanciato la sfida alle aziende di elettronica, consigliando loro una immediata riduzione delle emissioni di gas serra.
Non solo l’organizzazione amica dell’ambiente desidera una svolta, ma, in particolare, i consumatori in generale. Quest’ultimi hanno infatti dichiarato di desiderare un‘elettronica green.
Nella guida è presente una classifica, di sedici aziende del settore, stilata in base ai progressi, mezzi e impegno messi nel processo produttivo e non solo; i criteri ambientali utilizzati sono stati la sostenibilità ambientale sia del prodotto sia della politica ambientale e,non potevano mancare, i consumi energetici.
La classifica di Greenpeace non valuta quindi il prodotto singolo in se, ma l’azienda in tutte le sue sfaccettature, lasciando quindi la decisione finale al consumatore.
La società più amica dell’ambiente è stata ritenuta l’indiana Wipro, grazie alla ricerca e utilizzo di energie pulite oltre alle campagne green in India.
L’impegno dell’azienda è inoltre proseguito nel campo della raccolta differenziata e del riciclo dei rifiuti prodotti, non dimenticando di eliminare le sostanze pericolose.
Ha ceduto il trono Hp, restando comunque ad un ottimo secondo posto, mentre un gradino è stato conquistato da Nokia che così è riuscita a conquistare il podio.
Ottimo anche il lavoro da parte di Acer che sta notevolmente riducendo le emissioni di gas serra e molto altro.
Dopo i complimenti sono però arrivate alcune perplessità: la velocità di raccolta, per quanto potenziata e di buon livello, non riesce ancora a seguire i tempi evolutivi del mercato e del consumo, causando, in questo modo, un notevole aumento di rifiuti tossici.
Ma non dovrebbe convenire anche a loro essere più green…?