Il rinnovabile porta lavoro, il nucleare lo porta via

Il rinnovabile porta lavoro, il nucleare lo porta via

Dal rapporto europeo 2012 “Energy [R]evolution A sustainable EU 27 energy outlook”, elaborato per conto di Greenpeace ed Erec (European renewable energy council) dal Centro nazionale tedesco per l’aerospazio, l’energia e i trasporti (Dlr) è emerso un nuovo importantissimo dato: In Europa se le fonti energetiche rinnovabili sostituissero il nucleare e le fonti fossili nelle priorità, si otterrebbero quasi 500mila nuovi posti di lavoro nel settore dell’energia green entro il 2020.

Nel continente europeo infatti sono la fonte energetica che più aumenta grazie agli obiettivi preposti, come ha affermato Giuseppe Onufrio di Greenpeace. L’amministratore delegato ha inoltre sottolineato che, se i Paesi aderenti all’UE si orientassero insieme verso una scelta eco sostenibile non ci sarebbe più bisogno di andare a cercare il petrolio nei mari.

Sono ormai noti i risparmi energetici che hanno portato ad una riduzione delle spese ed a un conseguente aumento di guadagno.

La proposta di Greenpeace ed Erec all’Unione Europea è quella di cominciare un percorse eco sostenibile in quattro fasi: nella prima è necessario assumere obiettivi legalmente vincolanti per la riduzione delle emissioni, l’efficienza energetica e le rinnovabili (riduzione delle emissioni almeno del 30%, al 2020; definire un obiettivo vincolante del 45% di energia da rinnovabili, al 2030; definire obiettivi vincolanti al 2030 anche per l’efficienza energetica).
La seconda fase invece consiste nell’eliminare gli intralci per lo sviluppo di un sistema energetico rinnovabile e efficiente (attraverso una riforma del mercato dell’elettricità e della gestione della rete); in seguito bisogna procedere al taglio dei sussidi a tecnologie energetiche e di trasporto che siano pericolose per l’ambiente; inoltre si deve cancellare progressivamente l’uso di energia nucleare e con esso il dubbio smaltimento delle scorie.

Penultimo compito è quello di adottare politiche per un’economia basata su energia sostenibile e di applicare efficacemente gli standard europei sui carburanti.
Inoltre è necessario sostenere le rinnovabili attraverso la Direttiva Rinnovabili, senza trascurare la Direttiva sull’Efficienza energetica definendo degli standard per i veicoli e per gli apparecchi di consumo.

Ultima, ma non per importanza, fase consiste nell’assicurare che la transizione alla nuova economia sia adeguatamente finanziata aiutando la ricerca nei settori dell’efficienza e delle rinnovabili possibilmente attraverso la creazione di un Fondo per l’innovazione industriale.

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