Impronta ambientale dei prodotti? Ci pensa Legambiente!

Impronta ambientale dei prodotti? Ci pensa Legambiente!

L’impronta ambientale dei prodotti quanto è importante?

Ieri a Milano alla presenza del Ministro dell’ambiente Corrado Clini si è tenuto il convegno “L’impronta ambientale dei prodotti” organizzato da Legambiente in collaborazione con IEFE-Bocconi e Ambiente Italia, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Rete Cartesio.

Nel corso della giornata sono state diverse le esperienze messe a confronto, analizzando la situazione sia italiana che europea. Il Dg Ambiente della Commissione Europea Michele Galatola ha presentato il Product Environmental Footprint come strumento strategico per le produzioni e per il consumo sostenibile in Europa.

Si è poi passati dalle esperienze di Silvana Centty sul footprint nel Regno Unito a quella francese di Sylvain Chevassus. E’ stato successivamente Fabio Iraldo della Iefe – Università Bocconi a descrivere i trend generali dell’impronta ambientale dei prodotti delineando in seguito gli strumenti e le opportunità del mercato.

Tra tutte le presentazioni, il progetto italiano di Legambiente “Per il clima” è risultato assolutamente innovativo. La volontà è quella di mettere nelle mani del consumatore, vero motore dell’economia, la consapevolezza di ciò che acquista mostrando in maniera scritta quanto è grosso l’impatto ambientale del prodotto in questione.

Questo nuovo mezzo sarà quindi sinonimo di innovazione e, in termini di marketing, saranno molte le aziende a voler mostrare il proprio interesse e la propria attenzione alla cura e al rispetto dell’ambiente. Convenienza ecologica, low carbon cost e valore ambientale saranno nuovi parametri che si aggiungeranno a quelli con cui il consumatore orienterà la sua scelta d’acquisto.

In questo modo aziende e consumatori potranno occuparsi e preoccuparsi non solo di ciò che avviene prima di produrre ma anche di ciò che accadrà dopo, sia nell’immediato sia nel lungo periodo. In questo modo si opererà nella logica “ciclo della vita” del prodotto andando a salvaguardare non solo il proprio ambiente ma anche le comunità di cui non si fa parte, tutelando tra l’altro le generazioni future.

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