Lo spreco d’acqua è uno dei problemi coi quali l’ambiente si deve confrontare ogni giorno ed è quindi l’assemblea nazionale delle acque a proporre diverse soluzioni:
– reperire le risorse per le infrastrutture
– avviare le direttive europee
– coinvolgere i cittadini
– migliorare le prestazioni dell’ambiente
Nella sola Italia ben il 20% delle acque viene sprecato senza considerare inoltre che le fognature di tutta la nazione non sono spesso di buona qualità e sono caratterizzate da moltissime perdite.
Il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Edo Ronchi ha sottolineato anche in questi ultimi giorni quanto sia necessario introdurre delle innovazioni non solo dal punto di vista dell’amministrazione e della normativa ma anche delle tecniche e della produzione.
Ronchi ha inoltre evidenziato che l’annuncio del Piano del ministro Orlando è orientato verso una giusta direzione.
Certamente la normativa italiana ha ancora bisogno di integrazioni e adeguamenti poichè il settore idrico ha un enorme potenziale anche dal punto di vista occupazionale: con la riqualificazione dei Fondi strutturali si creerebbero ben 200 mila posti di lavoro dal 2014 al 2020.
Sarebbe buona cosa inoltre valorizzare il risparmio idrico attraverso certificati blu, incentivi per chi utilizza le reflue depurate, inserendo la sostenibilità ambientale anche a livello scolastico e universitario.
L’importante è quindi non creare risorse idriche, bensì imparare a gestirle.