In occasione dell’EXPO più sostenibile di sempre i ristoranti, i bar e gli hotel danno prova di sostenibilità?

In occasione dell’EXPO più sostenibile di sempre i ristoranti, i bar e gli hotel danno prova di sostenibilità?

Il mondo della ristorazione è pronto per l’appuntamento dell’EXPO? La prima edizione dell’Osservatorio METROnomo creato da METRO Italia in collaborazione con IEFE Bocconi dà una risposta affermativa anche se su alcuni aree è possibile migliorare sensibilmente.

L’ attenzione alla sostenibilità come elemento strategico risulta molto elevata: il 78% delle 317 piccole e micro imprese del panel ritiene che muoversi nel solco della sostenibilità ambientale e sociale sia oggi fondamentale per uno sviluppo sul medio termine. Questo convincimento è maturato nel corso del tempo e certamente gli obblighi normativi hanno dato un considerevole aiuto nel trasmettere buone pratiche che poi sono entrate nel DNA aziendale. Si tratta però di azioni messe in atto apparentemente in modo autonomo, senza una guida o terza parte che offra un percorso chiaro e definito. Tutto ciò è testimoniato dallo scarso utilizzo delle certificazioni volontarie (29% del totale).

‘L’importanza della sostenibilità come leva strategica è estremamente positiva’ ha dichiarato Fabio Iraldo, direttore di ricerca IEFE Bocconi ‘Contemporaneamente, l’uso non certo capillare delle certificazioni volontarie è dovuto essenzialmente alle difficoltà di far comprendere come esse possano diventare degli importanti strumenti di comunicazione verso i clienti e i cittadini’.

Anche la crisi viene considerata quale elemento in grado di muovere le imprese verso un reale e consapevole crescita in nome della sostenibilità: il 68% delle aziende pensa infatti che costituisca un’ottima opportunità per sviluppare interventi utili a ridurre i consumi e ad ottimizzare le risorse.

In chiave di azioni concrete, molto gettonate la raccolta differenziata (88%), l’utilizzo di dosatori (73%), la riduzione degli sprechi a monte della filiera specie in campo alimentare (70%); meno ricercati bottiglie riutilizzabili o a rendere (63%), prodotti a kiloMETRO zero (62%), materiali ecologici (60%), apparecchiature a basso consumo energetico (56,5%), riduttori di flusso dell’acqua (49%), dispositivi di risparmio per l’uso dell’acqua (44%). I prodotti biologici che oggi sono sempre più in auge vengono utilizzati in modo continuativo dal 48% degli intervistati. Percentuali molto basse per il sistema di rilevazione sul controllo dei dati su consumo energia e acqua (25%) e l’impiego di acqua piovana (16%). Ai minimi termini le audit energetiche (7,7%). Interessante la percentuale (45,6) di interventi/progettazione di efficienza energetica.

Ma queste azioni hanno poi un reale (o percepito) impatto sugli stakeholder? In generale il riscontro è positivo: per il  71% dei rispondenti le iniziative ambientali hanno contribuito ad una maggior soddisfazione dei clienti, mentre il 64% ritiene che abbiano migliorato l’immagine aziendale. Un po’ più tiepidi rimangono gli intervistati nel trovare un collegamento con nuove opportunità commerciali (50%).

‘Questi ultimi dati sono incoraggianti anche se l’ambizione è quella di alzare la percentuale dei molto soddisfatti, più bassa rispetto a coloro che nelle risposte si sono dichiarati abbastanza soddisfatti’ ha proseguito Iraldo.’A questo proposito si può ipotizzare che una comunicazione più strutturata possa fare la differenza: il 42% degli intervistati non compie nessuna azione specifica in merito’.

Tra le ragioni di una ‘soddisfazione’ che è presente ma è deve essere ulteriormente ‘scaldata’ ci sono gli investimenti, considerati eccessivi per il 50% degli intervistati.

‘Quello dei costi è un alibi’ ha concluso Iraldo ‘esistono infatti delle azioni realizzabili con investimenti relativamente limitati e che sono contenuti nel Decalogo METROnomo’.

Leave A Response

You must be logged in to post a comment.