Mangiare a Km Zero non è solo fashion. Mangiare a Km zero significa anche qualità, tradizione ed eco-sostenibilità.
Ma l’estate 2011 ci riserva una gustosa sorpresa: il gelato a Km Zero. Se a Bolzano Paolo Coletto nella sua famosa gelateria Avalon lavora i lamponi bio del maso Partschillerhof di Fiè allo Sciliar, se Gaetano Renna a Catania è un maestro nel lavorare i pistacchi di Bronte e Fortunato Marino a Reggio Calabria si cimenta soprattutto con il bergamotto, ecco che i piccoli produttori trovano un mercato – dalle gelaterie ai ristoranti – e non spariscono coltivazioni locali spesso di nicchia, altrimenti destinate a soccombere nella sfida della concorrenza globale giocata sui prezzi e l’omologazione.
Per la Coldiretti – sponsor della campagna “a chilometro zero” – questo è chiaramente un obbiettivo vitale.
Tra chi ha scelto di puntare quasi esclusivamente sui gelati “di casa”, c’è la gelateria San Zeno in pieno centro a Verona, dove Roberto Bonato ha deciso di seguire territorio e stagionalità e la Coldiretti l’ha premiato come prima gelateria a “chilometro zero”. Il latte arriva dagli allevamenti del Monte Baldo, le uova da un’azienda padovana, dal proprio giardino uva spina, lamponi, ribes, fichi, ciliegie selvatiche e mele cotogne.
E allora, ci convinceremo che se un gusto non c’è in gelateria, significa che non è proprio il suo tempo!