Ad Ecomondo si fa sul serio. La Fiera dello Sviluppo sostenibile di Rimini sta mostrando di essere non solo un grande evento ma anche una necessità.
L’apertura di ieri, 7 Novembre, ha voluto sottolineare l’importanza dell’eco sostenibilità anche dal punto di vista economico.
A questo proposito è stato esposto il Programma di sviluppo di una possibile Green Economy che punti, come si è potuto evincere dalle parole di Janez Potocnik (commissario europeo per l’Ambiente), su investimenti nella competitività attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro garantendo così una crescita economica.
Il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Edo Ronchi, sulla scia di Potocnik, ha illustrato in termini pratici quali debbano essere le macroaree da cui far ripartire l’economia nazionale: mobilità sostenibile, bioagricoltura, sviluppo di energie rinnovabili, riciclo dei rifiuti, architettura e riqualificazione eco ed inoltre tutto ciò che riguarda il mondo dell’innovazione green.
Ronchi ha voluto sottolineare che il green non è solo una lontana idea, bensì una realtà tangibile e attuabile che spesso viene lasciata in sordina a causa di interessi politici o perchè non si vuole investire su nuovi modelli al posto di eliminare quelli vecchi e obsoleti ma, ancora, di consumo.
Alla punzecchiatura politica del presidente Ronchi è arrivata puntuale la risposta del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che ha voluto evidenziare che l’Italia è ricca di progetti e piani di sviluppo della green economy ma ciò che manca è la semplificazione.
Il Ministro ha portato l’esempio di come in Italia vi siano infiniti paradossi, addirittura infatti esistono progetti ambientali non approvati per tutelare l’ambiente.
Fortunatamente, pur essendo ancora limitato, il settore dell’economia sostenibile è in crescita e le settanta proposte emerse dagli Stati Generali della green economy sono un ottima mappa su cui orientarsi per puntare ad una rinascita sociale ed economica di tutto il Paese.
