L’Unesco parte dall’Italia con un progetto che valorizza il patrimonio culturale locale

L’Unesco parte dall’Italia con un progetto che valorizza il patrimonio culturale locale

Il simposio internazionale Unesco si appresta a stabilire le nuove linee guida sulla protezione internazionale del Paesaggio dando il via ad una massiccia campagna di sensibilizzazione sulla raccolta e la mappatura delle “Tecniche tradizionali o sistemi di scienze locali”.

Il convegno “The International Protection of Landscapes”, che si è svolto a Firenze dal 19 al 21 settembre, è stata un’occasione unica in cui i massimi esperti mondiali sono stati chiamati a riflettere sulla tutela e la valorizzazione di un patrimonio culturale e naturale in continuo cambiamento. Un confronto che vuole avviare i lavori verso una nuova convenzione Unesco che riporti l’attenzione sulle comunità locali e sulla gente.

Una rete che valorizza il paesaggio culturale e naturale italiano grazie alla collaborazione di 100 sindaci che hanno dato il via a una «costituente per la bellezza e il paesaggio»

Il progetto è promosso dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia, attraverso il premio Eco and City e dall’Osservatorio europeo di Arco Latino in collaborazione con l’Itki Unesco (International Traditional Knowledge Institute), su iniziativa di sindaci di Pollica e di Bari.

L’incontro si è svolto nella Casa dei libri a Pian dè Giullari, a Firenze, dove alcuni sindaci hanno firmato un primo documento preparatorio che individua alcune linee guida per la protezione del paesaggio, il recupero della coesione sociale, lo sviluppo, la conservabilità e lo scambio.

«Siamo di fronte a una crisi globale che non può essere affrontata con i metodi che l’hanno provocata», ha affermato Laureano, presidente Itki Unesco. «Occorrono nuove idee, nuove visioni; stiamo lavorando sul paesaggio perché questa è la direzione».

Da questo progetto appare evidente come nel corso degli anni la figura dell’Unesco si sia evoluta dalle concezioni statiche iniziali, come le liste di eccellenza, ad un concetto più dinamico che accoglie una visione territoriale complessiva che valuta anche gli ecosistemi e le visioni multiculturali.

Un’iniziativa che si pone come spinta innovativa, di unione nei confronti della ricerca, delle istituzioni private e anche degli organismi internazionali, come l’Unesco, per dare vita ad una nuova Convenzione del paesaggio che sia in grado di creare una rete fra amministratori locali e organismi internazionali riprendendo i legami del territorio con la sua comunità.

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