Mangiare e non inquinare, ecco come rendere la vostra tavola eco

Mangiare e non inquinare, ecco come rendere la vostra tavola eco

Mangiare e non inquinare, come? Intanto provate a cancellare dalla lista della spesa costolette d’agnello, bistecca e hamburger, mozzarella e parmigiano, prosciutto e salmone. E al loro posto mettete tacchino, pollo, tonno, uova.

Questo è, sostanzialmente, ciò che emerge dalla “Guida del carnivoro al cambiamento climatico”, redatta dall’Environmental Working Group, un’organizzazione ambientalista americana che sommato le emissioni nell’intera fase produttiva della carne, quindi dal mangime al trasporto al supermercato.

Pecore, bovini, maiali e salmoni hanno un impatto climatico superiore a quello dei polli. Nutrirli, allevarli, macellarli e venderli richiede pesticidi, fertilizzanti chimici, combustibile, mangimi e acqua; per agnelli, manzi e vacche, tutti ruminanti, bisogna anche aggiungere il metano che producono sia la loro digestione che il letame. Il metano è un gas serra più potente dell’anidride carbonica. Si disperde nel giro di 12 anni, mentre la CO2 continua ad agire per un paio di secoli. Fino a che resta nell’atmosfera, però, riscalda il pianeta fino a 25 volte di più dell’anidride carbonica.

I numeri si commentano da soli: mangiare un hamburger in meno a settimana, per un anno, infatti, calcolato in CO2, corrisponde a 500 chilometri in meno della vostra auto. Inoltre, per una famiglia di quattro persone, rinunciare a carne e formaggio una volta a settimana – per un anno – equivale ad azzerare le emissioni della loro auto per cinque settimane. Se l’intera popolazione americana rinunciasse a carne e formaggio per un giorno a settimana, il risparmio equivarrebbe alla CO2 emessa guidando per 150 miliardi di chilometri. Cosa vuol dire? Togliere dalla strada, per un anno, 7,6 milioni di automobili.

Vi pare poco?!

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