Un modello unico di efficienza energetica per i Paesi comunitari? Sì! Ecco la strada che l’Unione Europea ha intenzione di percorrere e che porterà – speriamo – alla realizzazione di una tecnologia che permette di ottenere in maniera combinata e ad alta efficienza calore ed energia elettrica.
Grazie a CODE2 – un programma articolato che, nei prossimi 30 mesi, porterà i Paesi Ue a tracciare le road map nazionali, quantificando numeri e risultati della cogenerazione – ora sembra più facile, anche (e soprattutto) attraverso la stesura di regole comuni che permettano a tutti gli Stati membri di raggiungere gli obiettivi energetici e climatici prefissati dal Trattato 20-20-20 (entro il 2020 produrre il 20% di energia con le rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica del 20% e ridurre le emissioni di gas serra del 20%).
E l’Italia? La Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche (Fast) lavorerà a stretto contatto con gli operatori del settore. Il nostro paese, comunque, parte da un punto molto positivo: ci sono numerose centrali per la trigenerazione trasportate pezzo a pezzo via nave verso la Russia, ma anche leader di settore che stanno investendo per allargare ulteriormente il proprio modello di business.
E’ un mercato in significativa espansione e molto ricco di investimenti per assicurarsi fette di mercato e obiettivi di crescita. Tra le ultime operazioni degne di nota, citiamo l’acquisizione di Genergia da parte di Heat and Power (specializzato nella produzione di energia ad alta efficienza tramite cogenerazione), acquisizione che ha dato vita al gruppo italiano più importante in fatto di gestione in remoto degli impianti industriali e del terziario.