Nasce SiFood, centro d’innovazione tecnologica per la sostenibilità ambientale

Nasce SiFood, centro d’innovazione tecnologica per la sostenibilità ambientale

«SIFOOD nasce dalla consapevolezza che, secondo un rapporto FAO del 2011, un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo viene sprecato –dichiara il presidente dell’associazione Mauro Piloni–. L’impatto ambientale, economico e sociale di questo fenomeno è quantificato in 750 miliardi di dollari».

Secondo uno studio FAO del settembre 2013, il 54% degli sprechi alimentari si verificano a monte, in fase di produzione, raccolta e immagazzinaggio. Il 46% avviene invece a valle, nelle fasi di trasformazione, distribuzione e consumo. Sprechi alimentari a livello di dettagliante o di consumatore tendono a essere più elevati nelle regioni a medio e alto reddito, dove rappresentano il 31-39%. Più avanti nella catena alimentare si verifica lo spreco di prodotto, maggiori sono le conseguenze ambientali, dal momento che i costi ambientali sostenuti durante la lavorazione, il trasporto, lo stoccaggio e il consumo devono essere aggiunti ai costi di produzione iniziali. Mentre in altri anelli della filiera lo spreco è potenzialmente recuperabile, a livello domestico l’unica azione gestibile e controllabile è la prevenzione dello spreco tramite azioni che evitino che cibo ancora buono sia gettato.

SIFOOD (Science & Innovation Food District) si propone di garantire una visione d’insieme sulla filiera agroalimentare, fissando al contempo il proprio baricentro sul consumatore e sulla necessità di stimolare un consumo alimentare sostenibile ed equilibrato. Attorno a questo obiettivo ruotano una serie di attori complementari per la costituzione di un sistema alimentare allargato e integrato, in cui l’alimento è prodotto, trasformato , confezionato, distribuito, conservato , preparato e infine consumato in un’ottica di sostenibilità dell’intero ciclo di vita, di incremento dell’efficienza complessiva della catena alimentare e di minimizzazione degli sprechi.

«La sfida di SIFOOD, associazione a impronta prevalentemente industriale con forti competenze high-tech, -prosegue Piloni- è di inserirsi nel contesto della filiera agroalimentare, analizzarla nella sua interezza e supportare la sua transizione verso un paradigma di sostenibilità e di riduzione degli sprechi. L’originalità, e al tempo stesso la novità, consiste nel focus che SIFOOD si impone come orizzonte di azione e cioè quello del contesto domestico. L’obiettivo è essere un veicolo che porta a un reale beneficio per il singolo cittadino. Essere rilevanti nella quotidianità domestica” è uno slogan che potrebbe riassumere l’impegno degli associati».

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