Nel Borgo di Casez torna Pomaria il 12 e 13 Ottobre

Nel Borgo di Casez torna Pomaria il 12 e 13 Ottobre

“Pomaria”, che si terrà il 12 e 13 Ottobre presso il Borgo di Casez, non è solo mele o eccellenza gastronomica, ma anche un appuntamento con l’agricoltura che si racconta al pubblico e gli svela alcuni dei suoi segreti per avvicinarlo all'”anima verde” della Val di Non: si imparano i trucchi della melicoltura e della raccolta dei frutti in un campo a disposizione dei visitatori (seguiti dai maestri raccoglitori) e si può ammirare una mostra unica in tutta Italia dedicata alle varietà di mele e pere antiche “in pericolo di estinzione”, guidati da cultori, esperti di questi particolari tipi di piante.

Per la nona edizione l’evento si fa un regalo e lo fa anche ai visitatori che raggiungono ogni anni la Val di Non da tutta l’Italia proprio per il focus agricolo & alimentare della manifestazione: la piazza rinascimentale del borgo di Casez diventa un grande set interattivo che ospiterà interessanti degustazioni-agrolezioni in forma di teatro, dedicate alla coltivazione delle mele e alle produzioni casearie artigianali, organizzate e “dirette” da Koinè, raffinata compagnia teatrale, dedita alla realizzazione di progetti di teatro sostenibile.

L’evento si presenta quindi, anno dopo anno, sempre di più in forma di dinamico laboratorio diffuso, verde ed interattivo. A Pomaria, da quest’anno, il pubblico si accosterà al cibo anche come strumento di rappresentazione di un territorio e di un modello interessante di agricoltura, scoprendo in chiave ludica il valore delle realtà enogastronomiche artigianali locali e della loro capacità di interpretare una ricchissima eredità-storico culturale

E accanto alla degustazioni si avrà l’occasione di mettere veramente le “mani in pasta” e imparare “sul serio” a fare delle cose: dolci, marmellate, conserve, raccogliere le mele, confrontarsi con la degustazione di microproduzioni di cibo e vino.

L’intento dell’edizione 2013 è quello di comunicare le eccellenze gastronomiche anche come espressione di un’agricoltura viva, che dialoga, proprio come in una rappresentazione teatrale, con tutto gli attori di un territorio e che può incontrare le persone e raccontarsi anche “praticamente”, coinvolgendole nella scoperta del gusto e nella realizzazione domestica “sostenibile” di alcuni prodotti: chi fa da sé, impara e si diverte.

E per questo, nel corso della festa, ci si potrà mescolare ai contadini che raccolgono le mele e interpretare un po’ la loro parte, facendosi dirigere dai “maestri raccoglitori” in un campo lasciato a disposizione dei visitatori per imparare i trucchi del mestiere delle tecniche di raccolta

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