C’è una storia dietro ogni cosa. Quella di Oikos è una storia di impegno per l’ambiente e continua ricerca estetica. Una strada intrapresa nel 1984 che ancora oggi guida ogni passo nella creazione di materia e colore per l’architettura sostenibile. E’ una storia lunga quasi trenta anni illustrata al MACEF attraverso il racconto di Travertino, uno dei prodotti più significativi del modo di concepire la materia e i processi produttivi di Oikos.
Nella mostra “Racconti di cose sostenibili” a cura di Marco Migliari si può vedere concretamente come Oikos abbia creato questo prodotto senza intaccare la natura, riutilizzando polveri di travertino provenienti da scarti di lavorazione altrui destinate allo smaltimento, innescando così un circuito di riuso virtuoso, per donare nuova vita a una materia da eliminare.
“Racconti di cose sostenibili” mette in scena, è il caso di dirlo, gli ele
menti che portano alla creazione di un prodotto finito, partendo dai materiali per trasmettere la passione, la fatica, l’energia, e l’entusiasmo. Un percorso illustrato attraverso un allestimento molto suggestivo, ispirato alla scenografia del film “Dogville”, in cui ogni opera viene raccontata attraverso il suo processo produttivo, distillata nelle sue componenti elementari che portano in primo piano la ricerca, l’innovazione, la sperimentazione che si trovano dietro la nascita di prodotti sostenibili.
Per Oikos, sostenibilità non significa soltanto adottare comportamenti non inquinanti, ma anche evitare sprechi e dare nuova vita alla materia. Sostenibilità significa fare scelte dirette a rispettare la natura in ogni momento, dal concepimento del prodotto, alle definizione delle sue caratteristiche, ai metodi di realizzazione fino al confezionamento e all’applicazione.